Una riflessione di Angelo Pitrone su Agrigento Capitale della Cultura 2025
Quando Matera fu Capitale della Cultura nel 2019 io c’ero. Ero andato a presentare l’ultimo mio libro fotografico : Favara storia di una rigenerazione possibile. Matera è sempre stata una città ricca di fascino storico, letterario e cinematografico. Una città del profondo Sud, dentro quella problematica che una volta si chiamava Questione Meridionale.
Oggi è Agrigento a dover ricoprire quel ruolo, ma qui il gioco cambia. Agrigento è la città dove sono nato e dove vivo. Il legame non è solo fotografico, ma è molto più complesso e articolato emotivamente.
Agrigento ha sempre avuto un ruolo nella storia della Sicilia e del Mediterraneo. Dallo splendore di Akragas alla marginalità economica dei nostri anni. Le date della storia le hanno dato nomi e ruoli diversi. Dalla II guerra punica, nel III secolo a.c., allo sbarco alleato della seconda guerra mondiale nel ’43. Fino agli sbarchi odierni a Lampedusa che ne hanno fatto la porta per l’Europa per tutte le popolazioni derelitte della storia contemporanea.
Dunque, oltre al suo grande patrimonio archeologico, oltre ad avere dato i natali a molti letterati italiani del XX secolo, è la meta da quasi tre secoli di artisti e intellettuali di tutto il mondo, oggi questa città si assume una responsabilità che la può riscattare da tutti i suoi malanni e dalla triste nomea di occupare la parte finale di tutte le classifiche italiane dello sviluppo economico e sociale.
Questa mia galleria fotografica vuole essere un piccolo contributo visivo a questa rinascita, raccogliendo accanto alle foto dei luoghi e delle luci di Agrigento, anche le immagini delle altre perle del suo territorio come Favara, Porto Empedocle, Racalmuto, Licata, Sciacca, Santo Stefano Quisquina, Linosa, Caltabellotta, la Scala dei Turchi e Punta Bianca e tanti altri luoghi.
Un invito al viaggio e un invito a capire le ragioni di un cambiamento possibile.
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