Don Giovanni Castronovo, il prete che da piccolo sognava di fare il falegname, il mestiere di San Giuseppe.
Ha lottato fino all’ultimo con grande coraggio. Ha dominato la malattia che non perdona con la forza del sorriso e dell’ottimismo, fino a quel 3 settembre del 2019, il giorno in cui ci ha lasciato. A chi affettuosamente gli chiedeva: “come sta Padre Giovanni?” La risposta era sempre la stessa: “Arcibene.
Era il mese di gennaio del 1969 quando a Grotte arrivava un giovanissimo sacerdote, nominato dall’allora vescovo della diocesi di Agrigento, Giuseppe Petralia, Parroco della chiesa della Madonna del Carmelo.
Quel giovane sacerdote era Don Giovanni Castronovo, che da piccolo, a Palma di Montechiaro, dove era nato, sognava di fare il falegname, il mestiere di San Giuseppe. Ma scelse poi il Seminario, con qualche disappunto dei genitori, “perché in famiglia un sacerdote già c’era”.
Ma Don Giovanni aveva le idee chiare rispetto alla sua scelta e in una intervista rilasciatami nel 2015, in occasione dei suoi 50 anni di sacerdozio, ricordò con una certa emozione il giorno in cui fu ordinato sacerdote, nel 1965. “Soprattutto – mi disse – per la grandezza dell’ufficio che mi aspettava. Certo lo desideravo – aggiunse – ma ritenevo di non avere tutte quelle capacità necessarie per andare avanti, quindi c’era tanta paura, ma mi era di conforto il fatto che se il Signore mi aveva chiamato, non mi avrebbe mai abbandonato, mi sono messo nelle sue mai e sono qua“.
Oggi, a 5 anni dalla sua scomparsa, credo che il modo migliore per rendere omaggio alla sua memoria sia quello di ricordare il meraviglioso messaggio da lui lanciato a conclusione di quella intervista: “Il buon cristiano è colui che sa rischiare”.