Da oggi in libreria il nuovo romanzo di Gaetano Savatteri. Si intitola La Magna Via (Sellerio Editore): una storia on the road lungo la via Francigena, da Palermo ad Agrigento. Un viaggio attraverso la Sicilia in cui Saverio Lamanna ritrova il suo rapporto col padre. E, camminando camminando, insieme a Suleima e Peppe Piccionello, indaga su una misteriosa scia di omicidi
Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, la coppia Stanlio e Ollio del giallo italiano protagonista della fortunata serie TV Màkari, sfidano la Sicilia interna lungo l’antica «magna via francigena» che collega per sentieri e strade provinciali, Palermo ad Agrigento. Ma sulla loro scia si verificano alcune morti violente e misteriose da decifrare.
«No Peppe, non è una buona strada. È solo una strada grande, una Magna Via». Saverio Lamanna deve lasciare il riposante mare di Màkari. Suo padre, il Professore, spinto dall’amico Mimì, è partito, in barba all’età, per un pellegrinaggio a piedi da Palermo ad Agrigento, seguendo le regie trazzere che datano fino dai tempi di Federico II.
Saverio se ne va all’inseguimento dei due come Stanley fece con Livingstone, e sa che piomberà come «dentro a una commedia francese nella quale tutti sembrano felicemente matti». E infatti la spedizione si completa con la partecipazione dell’incauto Piccionello e la sua ghirlanda di infradito, e della saggia Suleima alla logistica. Nei paesini più interni che si vanno spopolando svuotati da una costante emigrazione, nel ventre della campagna di una Sicilia remota e arcaica – che è poi la Sicilia di cui «non sarei mai riuscito a liberarmi neanche fuggendo via» –, lontani dal mare, lontani dalle città, i personaggi e le situazioni offrono un’avventura on the road, che accarezza a ogni strano incontro la comicità e il mistero, per restare sempre ambiguamente sull’orlo di questo: quasi in un’immagine tremolante, di sogno.
Con un lungo passaggio tra le persone e i luoghi di Racalmuto, a partire da CasaSciascia. Perché, nell’evasione, nel divertimento, nell’impertinenza dei dialoghi e nel paradosso degli imprevisti (non nasconde Savatteri il ricordo dell’esilarante Tre uomini a zonzo di Jerome K. Jerome), cresce il desiderio del protagonista Saverio Lamanna di andare a rivivere la sua infanzia e di recuperare, prima che sia troppo tardi, il vero rapporto con il padre.