Sabato pomeriggio, a Racalmuto, l’inaugurazione del Centro studi che raccoglie i volumi appartenuti al giornalista scomparso l’anno scorso e donati a “Casa Sciascia”. Prima dell’inaugurazione, la cerimonia presso l’aula consiliare del Comune. L’iniziativa realizzata in collaborazione col Centro di studi “Pio La Torre”
“Sono Angelo Meli, disturbo?“. Esordiva sempre così, con garbo e cortesia d’antan. Angelo Meli, giornalista impareggiabile è uscito di scena già da un anno. A rendergli omaggio sarà la città di Racalmuto, luogo simbolico e fondante per la sua formazione. Un tributo che vede protagonisti il Centro studi “Pio La Torre”, l’associazione “Casa Sciascia” e il Comune di Racalmuto.
Angelo Meli è stato un autentico intellettuale sciasciano. “È bravo ma è troppo rigido“. Era questa la frase mormorata dietro le quinte. La sua competenza era riconosciuta da tutti. Era quella congiunzione avversativa che non andava giù a molti. Quel “ma” si trasformò, qualche volta in un ostacolo professionale. Angelo Meli è stato un vero maestro di giornalismo. Lo testimoniano i tanti ragazzi e ragazze che devono a lui l’esordio nel mondo della professione.
Dopo la sua scomparsa tutti hanno sottolineato il suo valore, senza avversative. Era privo di diplomazie linguistiche, non operava sconti a nessuno. È stato, per tutta la vita, un intellettuale gramscianamente non indifferente. Non esercitava diplomazie linguistiche, non operava concessioni, non salvaguardava potentati, non blandiva accademie.
I suoi interventi potevano irritare, non essere condivisi, ma erano sempre onesti, coraggiosi, puntuali. Come ogni intellettuale contro, ha pagato questo continuo dettato esplicito, ha scontato duramente la sua perenne sottrazione, la disobbedienza. Ma non ha mai abbassato la testa. Questa congiunzione avversativa, questa volta, gli rende onore. Non ha mai chinato il capo, mai.
La cerimonia commemorativa si terrà all’interno della sala del Consiglio comunale di Racalmuto. Nella stessa giornata gli sarà dedicata la sezione Economia e Antimafia di “Casa Sciascia”. Un luogo – il piccolo stabile di largo Monte messo a disposizione da Pippo Di Falco e dal gruppo di animatori dell’associazione “Casa Sciascia”, proprio davanti l’ingresso laterale del municipio, a due passi dalla casa dove visse lo scrittore da giovane – che accoglierà il lascito di documenti e volumi della sua biblioteca personale. Libri e documentazione che saranno messi a disposizione di ricercatori e studiosi. Come amava ripetere il giornalista Antonio Ortoleva: “Siamo stati tutti Angelo Meli. Ma solo lui lo è stato fino in fondo”.