Racalmuto. La violenta e inspiegabile morte di Lucio ha gettato sconforto e rabbia nella sua famiglia e in tutto il paese.
Sembrava una bella, una bellissima storia. Una di quelle a lieto fine. Era la storia di Lucio, un cucciolo strappato alla propria madre e abbandonato nelle campagne racalmutesi. Lucio avrebbe potuto patire la fame, finire sotto qualche macchina, perdersi per la campagna, ma invece no, il piccolo è stato trovato e accolto da una famiglia, che gli ha garantito una casa, cibo e tanto affetto. E lui grato ha saputo sempre ampiamente ripagare quanti gli volevano bene, mostrando gratitudine e affetto. Buono come il pane aveva scelto per i suoi giochi il gatto di casa, facendone il suo migliore amico. E poi, c’è chi dice che cani e gatti non vanno d’accordo! Lui si faceva amare da tutti. Si avvicinava, ti faceva un po’ di festa, si prendeva due coccole e poi ritornava ai suoi giochi. Libero, felice e amato. Questa doveva essere la storia a lieto fine di Lucio. E a dire il vero, per qualche tempo è andata così. Peccato, però, che qualcuno ha deciso di impugnare un’arma da fuoco, puntargliela contro e sparargli. Così, senza un motivo apparente, mentre lui passeggiava per la sua amata campagna. Inutili i soccorsi. Non ce l’ha fatta.
Lucio non è stato avvelenato come tanti altri cani del nostro paese. Cosa grave, gravissima anche questa s’intende. Lucio è stato ucciso deliberatamente, con premeditazione. Perché non è che uno la mattina si alza e dice: “Ora prendo la mia pistola e sparo ad un cane, poi mi lavo la macchina e infine vado a fare la spesa”. No, nessuno programmerebbe la sua giornata in questo modo. Certo qualcuno lo ha fatto. E questo non è normale. Questo è assolutamente fuori dall’ordinario.
La morte di Lucio così violenta e inspiegabile ha gettato sconforto e rabbia nella sua famiglia e nei tanti che amano e rispettano gli animali.
“Viviamo in un paese “Straordinario” – dice Paola Sardo dalla sua pagina di Facebook- già il paese della “Ragione” già…ma spiegatemi qual è la ragione per la quale un cane, un dolcissimo cane, un cane che non ha mai aggredito nessuno, un cane di cui nessuno si è mai, e dico mai, lamentato, debba morire per mani di uno schifoso individuo, (perché solo così lo posso definire). Uno schifoso individuo che stamattina ha deciso di prendere in mano la sua arma e ha volontariamente deciso di utilizzarla contro il mio cane”.
Di quale colpa si fosse macchiato Lucio non ci è dato saperlo. E pertanto ci si chiede perché tanta efferatezza.
Chi ha compiuto questo gesto – si tratta di un reato – avrà cercato di farsi giustizia da solo. O magari si è voluto passare un piacere. Ma che piacere? Chi ha premuto quel grilletto è un soggetto pericoloso per se stesso e per la comunità.
Che si tratti di un cane, di un gatto, di un uomo è sempre un atto di una gravità estrema. E se questo avviene in una comunità dove quotidianamente ci si adopera per combattere gli abbandoni, lottare contro il randagismo, dare una possibilità ai tanti randagi del territorio, il fatto risulta ancora più grave.
Racalmuto non può accettare un simile atto. Racalmuto pretende di sapere la verità. Saranno certamente le indagini delle forze dell’ordine a fare chiarezza, a dare delle risposte, e confidiamo anche a trovare chi si è macchiato di questo reato.
Buon ponte Lucio, la tua famiglia ti vorrà sempre bene.