Fondato a Racalmuto nel 1980

Angelo Incorvaia, ricordi ed emozioni di un cameraman di lunga carriera

“Tutto nasce da una grande passione, che sin da ragazzino mi trasmise mio fratello”

Angelo Incorvaia

“Tutto nasce da una grande passione, che sin da ragazzino mi trasmise mio fratello. Lo seguivo nel suo grande interesse per le riprese e montaggio in pellicola “super 8”. Giornate intere passate nel riprendere e poi montare filmati, documentari e tant’altro per puro divertimento”.

Così Angelo Incorvaia comincia a raccontarci la sua scelta di fare il cameraman. Una esperienza lunga oltre trenta anni, la sua, interamente vissuta a Teleacras, storica emittente di Agrigento.

“Il mio inizio a Teleacras – ricorda Angelo, cameraman molto stimato e apprezzato per la sua indiscutibile professionalità – lo devo ad un caro amico, Agostino Bellavia, un tecnico straordinario, che posso definire senza esitazione il Re dell’emittenza televisiva locale, un vero genio. Ho imparato tanto da lui. Agostino, che purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa, nel 1982 con un trasmettitore ridotto in una ferraglia, che giaceva in un magazzino, riuscì a sistemarlo e con quello, insieme a una semplice antenna a larga banda, permise a Teleacras di effettuare la prima diretta televisiva della giornata conclusiva della Sagra del Mandorlo in Fiore, dal tempio della Concordia, fu un successo clamoroso.

Quali sono le doti che un buon cameraman deve avere?

Le doti principali sono appunto passione, serietà e impegno. È un lavoro abbastanza duro, e se non c’è passione, amore per quello che fai difficilmente raggiungi buoni risultati. Io e miei colleghi abbiamo avuto la fortuna di avere una buona guida, un grande maestro da cui abbiamo imparato tanto, Giovanni Taglialavoro, ormai da anni in RAI come autore di programmi televisivi di successo. Giovanni è riuscito a creare un gruppo di straordinari professionisti, sia tecnici che  giornalisti, ha fatto di Teleacras una grande realtà, riconosciuta da tutti.

Angelo Incorvaia

Con le tue immagini hai raccontato tanti fatti, tante storie. Quali sono quelle che ti hanno particolarmente colpito e perché?

Sai io sono stato a Teleacras dal 1982 al 2014. Anni in cui ho lavorato principalmente in redazione, ho avuto la fortuna di affiancare grandi giornalisti. Ho Iniziato, tanto per citarne qualcuno, con Carmelo Sardo, Luigi Galluzzo, Alfredo Conti, Carmelo Lazzaro, straordinari professionisti che oggi, meritatamente, hanno fatto e continuano a fare una grande carriera, chi a Mediaset, chi in RAI. I ricordi sono tantissimi, esperienze uniche che alla fine mi hanno segnato nel bene e nel male. Ho vissuto in prima fila gli anni atroci delle stragi: Falcone, Borsellino. In queste due stragi ho visto cose che mai avrei potuto immaginare di vedere nella vita. Un’altra tragica vicenda che mi ha segnato in modo particolare è stato l’omicidio del giudice Rosario Livatino. Quella mattina avevo un appuntamento con il collega Carmelo Sardo per un lavoro che avremmo dovuto fare insieme. Giunti in redazione Carmelo venne a conoscenza di un grave fatto di cronaca, probabile attentato ad un giudice sulla statale 640. Ci recammo subito sul posto, dove notammo una Ford Fiesta con il posteriore adagiato contro il guard rail, poco prima una sola volante della polizia. Scendendo dall’auto ci trovammo di fronte ad una tragica, straziante visione. Eravamo io Carmelo e due agenti della polizia e il corpo del povero giudice Livatino. Da lì a poco si scatenò l’inferno, arrivarono tanti poliziotti, carabinieri, elicotteri a sorvolare la zona dell’attentato, arrivarono colleghi di tutte le testate giornalistiche sia locali che nazionali. Quel maledetto giorno, il 21 settembre, era anche il giorno del mio compleanno, e da allora ogni anno il mio primo pensiero va a quella indimenticabile tragedia. L’esperienza più bella, che ha riempito il cuore di gioia di tutti i presenti è stata la visita ad Agrigento di Papa Giovanni Paolo II, oggi San Giovanni Paolo II. Una emozione indescrivibile, trovarsi davanti ad un uomo così speciale, unico.

Teleacras in un articolo di Vittorio Alfieri

La tecnologia televisiva degli anni in cui hai iniziato e quella di oggi. Cosa è cambiato?

Sai io provo un po’ d’invidia per i colleghi che fanno il mio stesso lavoro oggi. Con l’avvento del digitale, secondo il mio modesto parere, specialmente per i cameraman è tutto più facile, meno faticoso. Prima per fare delle ottime immagini di qualità, ti dovevi portare dietro un mare di attrezzatura, a volte ingombranti e pesanti, oggi basta un semplice e buon smartphone per fare delle immagini di altissima definizione, l’avessimo avuto noi, allora, questa fortuna.

Angelo Incorvaia con Filippo Lombardo e Pino Simonaro

I ricordi che ti legano ai tuoi colleghi, ai giornalisti con i quali hai lavorato, agli editori

Tra i colleghi si è instaurato con tutti un gran bel rapporto di amicizia, un affiatamento particolare nacque con i colleghi tecnici, con quelli che poi eravamo la memoria storica di Teleacras. I più anziani eravamo l’esterna uno di Teleacras, formata dall’indimenticabile regista Gianni Braccieri, al mixer video e controllo camere Pino Simonaro, tecnici del suono Antonio Bellomo e Emanuele Lo Vullo, cameraman Angelo Incorvaia, Paolo Tamburello e Filippo Lombardo. Poi arrivarono Gigi Bartolomeo, Alessandro Giuliana e Giacomo Fattori, e, tra i giornalisti, Angelo Ruoppolo, oggi direttore del VG. Anche con i colleghi giornalisti abbiamo avuto un ottimo rapporto e con la maggior parte di loro, nonostante la distanza, continuiamo ad averlo, d’altronde abbiamo condiviso molti anni della nostra vita insieme. E poi l’indimenticabile editore Giovanni Miccichè, colui che ci ha permesso la realizzazione di tutto, colui che ci ha messo a disposizione i mezzi per mettere su quello che è stato il grande progetto Teleacras.

Angelo Incorvaia con Carmelo Sardo

Cosa ha rappresentato per te questa esperienza, lunga oltre trenta anni?

È stata un’esperienza di vita e professionale che mi ha dato tanto, Teleacras di quei tempi è un pezzo del mio cuore, mi ha dato appunto modo di fare esperienze uniche, di conoscere persone fantastiche, strepitosi professionisti del giornalismo e dello spettacolo. 

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