Giuseppe Elia Picone ha lasciato alla comunità di Racalmuto numerose pubblicazioni su fatti e personaggi del suo paese. Aveva 93 anni
Se ne è andato anche lui, Don Pippo Picone. Forse uno degli ultimi a Racalmuto chiamato affettuosamente “Don” perché davvero incarnava, come tanti della sua generazione, più che un titolo un modo di essere. E galantuomo e signore perbene Pippo Picone lo è stato davvero.
Se ne è andato ieri, 6 dicembre, all’ombra del centenario pino della sua amata contrada Garamoli in una giornata fredda e luminosa, ma offuscata dal buio nel quale ha vissuto gli ultimissimi anni della sua lunga esistenza. È morto a 93 anni e lascia al paese tante testimonianze scritte. “Quod natura dedit nemo tollere potest”, ripeteva spesso con quella sua voce squillante e indistinguibile ovunque. Istrionico, amante della vita, sapeva ridere nel senso puro della parola: incarnava esattamente la voce del vocabolario Treccani e cioè «manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo più improvvisa, mediante una tipica modificazione del ritmo respiratorio e variazione della mimica facciale».
Era nato a Racalmuto il 4 marzo 1931, figlio dell’avvocato e giudice conciliatore, cavaliere del Regno d’Italia Salvatore Picone (figura da annoverare senz’altro tra i benefattori del passato) e Raffaella Nalbone. Gemello col fratello Francesco – ha avuto anche tre sorelle più grandi – non si è mai distaccato dal suo paese a cui ha dedicato diverse pubblicazioni, dopo aver lavorato, dal 1962 al 1984, nelle segreterie di quelle che un tempo si chiamavano scuole medie: a San Giovanni Gemini, a Grotte e a Racalmuto.
Sposato con l’insegnante Carmela Montagna, padre di due figli, Raffaella e Mario, è sempre stato un anticonformista, attento ai principi sani che auspicava di vedere nella società che a tratti non riconosceva più. Un uomo libero, in definitiva.
Negli anni Novanta ha pubblicato tre racconti raccolti ne I casi della vita e le commedie in dialetto Finieru chiddi tiempi. Nel 2011 pubblica, per le edizioni di Malgrado tutto, Tipi e figure di Racalmuto tra ‘800 e ‘900 in cui traccia, anche attraverso ricordi personali, brevi profili di alcuni Racalmutesi che hanno contribuito alla crescita sociale ed economica della comunità.
Nel 2012 ha portato alle stampe Il destino degli uomini, racconti di vite vissute, nel 2013 I feudi, i campieri e la mafia in Sicilia tra l’800 e ‘900 e nel 2015 Racalmuto: come e quando è nato. Sono gli anni in cui scrive riflessioni sull’attualità del suo paese o su vicende regionali e nazionali pubblicati nel blog “Regalpetra Libera” e poi raccolti in volume nel maggio del 2017.
Amava i paesaggi e ne decantava e magnificava la bellezza dopo i ritorni da una battuta di caccia. Passione che gli servì soprattutto per condividere il gran valore dell’amicizia con tanti che lo hanno stimato per la sua semplicità e schiettezza. E guidava, infatti, l’associazione “Amici di Villa Picone”, che ha lo scopo di riunire, almeno una volta l’anno, i tanti amici sparsi e dispersi dai ritmi frenetici della vita di oggi, attorno ad una tavola ricca di cibi prelibati e genuini. E lui aspettava l’8 di dicembre di ogni anno per decantare ancora i suoi innumerevoli racconti di caccia e di vita sempre con la stessa irriverenza nei confronti di tutti i poteri.
Don Pippo Picone era così. E così ci piace ricordarlo nell’ora del suo viaggio verso l’ultimo indirizzo.
* * *
I funerali di Giuseppe Elia Picone si terranno oggi 7 dicembre 2024 alle ore 16:15 al santuario Maria SS. del Monte di Racalmuto.
Alla famiglia le condoglianze del direttore e della redazione di “Malgrado tutto”