Accanto alla musica Tonino Falletta aveva una virtù straordinaria: quella di essere vicino a tanti ragazzi diversamente abili. Il ricordo di Gigi Restivo.
La telefonata arrivava puntuale, ogni anno, intorno al 20 dicembre: “Compà, siamo pronti per le novene?”. E così qualche giorno dopo, di solito il 23 dicembre, partiva il tam tam: appuntamento per tutti davanti la Chiesa Madre alle 19,00 e poi in giro per tutto il paese, a cantare innanzi alle decine di edicole votive, addobbate come ogni Natale nel segno di una tradizione ritrovata e rinnovata alla fine degli anni ‘70.
Tonino al fischietto, io alla fisarmonica, Totò Picone al tamburello, Giuseppe Cardillo alla tromba, e non mancava mai Sergio Alaimo, suo amico fraterno; ma spesso, quando mi si rattrappivano le mani e scordavo gli accordi, passava lui dal fischietto alla fisarmonica.
Tonino Falletta aveva un entusiasmo contagioso ed ogni anno il piccolo gruppetto si ingrossava sempre di più e tutti coloro che avevano addobbato le edicole ci aspettavano ogni anno con i taralli e l’amaro Averna pronti per rifocillare i suonatori nelle fredde giornate di dicembre.
Tonino aveva girato il mondo con il gruppo folkloristico “Città di Agrigento” ma era sempre presente e disponibile anche per i tanti gruppi che erano cresciuti a Racalmuto. Nella seconda metà degli anni ‘80, con Tonino e Totò Viscuglia, durante il lungo periodo estivo, facevamo il giro degli alberghi agrigentini per allietare i tanti turisti che visitavano la città del Templi: i primi soldi, per me, guadagnati suonando la fisarmonica.
Ma accanto alla musica, che era certamente la sua più grande passione, Tonino aveva una virtù straordinaria: quella di essere vicino a tanti ragazzi diversamente abili. Durante il mio mandato di Sindaco, dal 2002 al 2007, restano indimenticabili le tante serate passate al Centro Padre Cipolla.
Era un momento di festa: tutti i ragazzi gli saltavano addosso e lui, con pazienza, aveva una parola, una carezza, un incoraggiamento per ciascuno.
Conoscevo Tonino da quasi quarant’anni: conoscevo il suo papà, una persona straordinaria, e la sua grande famiglia e mi piace ricordarlo con questa foto in cui, dopo aver girovagato per l’intero paese, intorno alle 2 del mattino, ci siamo attardati, come facevamo sempre alla Piazzetta per concludere la serata.
Caro Tonino, sono certo che se nel luogo in cui adesso ti trovi, c’è un fischietto o una fisarmonica, allieterai tutti quanti con la tua allegria, il tuo entusiasmo, la tua voglia di vivere.