Racalmuto, Carmelo Collura, politico di lungo corso, e tra i consiglieri comunali più longevi, ha raccolto in un libretto i nomi di tutti gli amministratori del paese. “Mi auguro che i giovani abbiano la passione e l’orgoglio di appartenenza”
È il consigliere comunale più longevo della storia democratica di Racalmuto. Otto legislature, dal 1972 al 2014. E ne va fiero e orgoglioso, consapevole che poteva fare di più per la comunità e certo che per “amministrare ci vuole il buon senso e la passione per il paese”. E così ha deciso recentemente di raccogliere in un libricino l’elenco di tutti i sindaci e i consiglieri comunali di Racalmuto dal 1946 al 2019.
“Avevo trent’anni quando ho iniziato a fare politica attiva candidandomi con la Democrazia Cristiana nel 1972 – racconta Carmelo Collura – ho sempre avuto curiosità e attenzione per la storia di Racalmuto e per questo ho cercato all’interno degli archivi comunali tutte le delibere che riguardano sindaci e consiglieri, sfogliando anche libri di storia locale. Ne è venuto fuori questo lavoro di memoria, una galleria di nomi e cognomi che descrive la vivacità sociale e politica del paese”. “Ed è emerso – continua Collura – la continuità della mia attività politica, risultando essere il consigliere comunale primo eletto e più votato che ha trascorso più tempo al Palazzo di Città con ben otto legislature che vanno dal 1972 al 2014, seguito solo da Salvatore Marchese e Salvatore Sardo con sei legislature”.
Nell’elenco dei sindaci, oltre a quelli che vanno dall’inizio dalla Repubblica, anche i precedenti, a partire dal 1784. Il primo sindaco dopo il Referendum Monarchia-Repubblica è stato Calogero Grillo.
Collura, 83 anni, è molto conosciuto in paese. Oltre alla sua attività politica (è stato assessore negli anni Settanta e negli anni Ottanta), per quarant’anni ha lavorato alle Poste Italiane prestando servizio al suo paese. Fa parte ancora del Comitato festeggiamenti “Maria SS. del Monte” ed è stato presidente della squadra di calcio di Racalmuto negli anni Ottanta.
“Con questa mia pubblicazione – tiene a precisare – auspico che si conservi la memoria e che i giovani si impegnino per continuare la lunga tradizione di impegno per la comunità e che possano avere l’orgoglio di appartenere a questa terra”.