Calogero Bongiorno chiede alle autorità competenti “interventi straordinari ed urgenti per alleviare la gravissima crisi idrica”
“Pur consapevole della crisi idrica che da tempo travaglia la Sicilia e la provincia di Agrigento in particolare, con grande amarezza, segnalo alle SS.LL., la gravissima crisi di Racalmuto, che nelle ultime settimane si è ulteriormente aggravata, con una insostenibile turnazione che generalmente supera i 20 giorni, con picchi di 30 giorni, in alcune zone del paese”.
Così il sindaco di Racalmuto Calogero Bongiorno sulla grave crisi che ha colpito il paese in una lettera inviata al Presidente dell’Assemblea dei sindaci e al Consiglio di Amministrazione dell’ AICA, all’ATI AG 9 Agrigento, alla Società Siciliacque, al Dipartimento Regionale Protezione Civile, al Presidente della Regione e al Prefetto.
“La situazione è assolutamente insopportabile – scrive Bongiorno – ed i cittadini sono in grande agitazione, e le proteste assumono toni preoccupanti, giornalmente, infatti, il sottoscritto e gli assessori vengono apostrofati con toni molto aspri, pur se giustificabili. Da qualche settimana, specialmente nel centro storico dove non esistono cisterne, la situazione è drammatica, mi viene segnalato che anziani allettati e disabili vengono lavati con acqua minerale. Tutto ciò non è una situazione da Paese civile e sta creando gravissimi problemi igienico-sanitari, con rischi di epidemie, oltre che un probabile rischio per l’ordine pubblico e per l’incolumità degli amministratori”.
“La crisi – aggiunge il sindaco di Racalmuto – è aggravata dalle perdite della rete idrica, sulle quali il Comune non può intervenire, sia perché la competenza è della Società d’Ambito, sia perché non dispone delle necessarie risorse finanziarie. Sono stati individuati 3 pozzi nel nostro territorio, ma i lavori per la realizzazione di una condotta per addurre l’acqua dai suddetti pozzi al partitore (finanziati dal DRPC), non sono stati ancora realizzati, (avevamo chiesto di nominare il Comune di Racalmuto soggetto attuatore, per accelerarne la realizzazione, ma la competenza è stata assegnata alla società d’Ambito). Questa amministrazione non può che essere vicina alle legittime proteste dei cittadini, perché da notizie acquisite in via informale ed, anche, presso AICA, nei paesi del circondario i turni di fornitura di acqua, sono notevolmente più corti, in alcuni casi dimezzati, rispetto a quelli di Racalmuto, mentre le esose bollette continuano ad arrivare agli utenti, suscitando una comprensibile irritazione”.
Bongiorno chiede, anche “al fine di prevenire, possibili, gravissime, conseguenze igienico-sanitarie e probabili, incontrollate, proteste, pericolose per l’ordine pubblico”, una attenta verifica dei turni di erogazione di acqua in tutti i paesi della provincia di Agrigento… Interventi straordinari ed urgenti per alleviare la gravissima crisi idrica di Racalmuto con un dovuto aumento della fornitura idrica… accettabili turni di distribuzione idrica per i 7.600 abitanti del paese…Adozione di provvedimenti straordinari di autorizzazione al Comune di Racalmuto ad intervenire direttamente per riparare le numerose perdite della rete idrica cittadina che disperdono una considerevole quantità d’acqua (con relativa assegnazione delle risorse finanziarie), stante che la Società d’ambito AICA , non è in condizione di assicurare le riparazioni”.