Fondato a Racalmuto nel 1980

Quelle feste nelle casette in Canadà

Da Hamilton, città gemella di Racalmuto, i ricordi di Charles Criminisi: il Natale dei siciliani emigrati oltreoceano, le lunghe telefonate dall’Italia, le salsicce e i biscotti, il freddo e la neve.

Man mano che invecchio, mi ritrovo spesso a ripensare ai dolci ricordi del passato. Quest’anno con l’avvicinarsi del Natale, quei ricordi sono principalmente rivolti alle occasioni di feste ormai trascorse.
Ed ecco qua alcuni di questi, senza un ordine particolare:
◦ Un verde abete profumato e riccamente decorato, e sotto tanti regali impacchettati con carta colorata e fiocchi brillanti.
Le aspettative di un bambino figlio di immigrati Siciliani, che non riusciva ad attendere fino alla mattina di Natale per aprire quei doni, e giocare con i giocattoli, o con meno aspettative, ma con pari apprezzamento, di indossare gli abiti nuovi che ci erano stati donati dai nostri affettuosi genitori e dagli altri parenti.
Le visite a parenti ed amici, un tripudio di dolci, i momenti di gioco con altri bambini della nostra età, di solito lontani dallo sguardo vigile e dalle orecchie attente dei più grandi;
lo scambio di visite da parte degli stessi parenti ed amici, con nostra madre impegnata a far sì che la casa apparisse festosa ed ordinata ed a dispensare affettuosità a tutti quanti. Ed altri momenti di gioco sempre al riparo da quelle stesse “orecchie ed occhi”;
L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, il sollievo e le aspettative di quella settimana o forse due in cui saremmo stati “liberi” ed avremmo avuto più tempo per dedicarci ai nostri giochi, alle feste e, specialmente quando eravamo più grandicelli, un po’ di sonno in più!
Giocare con la neve, costruire fortini di neve e scatenarci in eccitanti e competitive battaglie con le palle di neve. La vita non avrebbe potuto essere migliore di così.
Assistere alla messa di mezzanotte e ritornare a casa, trovando mia madre intenta a friggere salsiccia ed altri cibi gustosi. Sapevamo che si trattava di un giorno extra speciale in cui avremmo potuto stare svegli fino a tardi e gustare un pasto dopo la mezzanotte.
Il giorno di Natale con una grande festa a casa dei nostri zii Beatrice e Raffaele, con cui vivevano i nostri nonni paterni. Indossavamo i nostri abiti più belli , proprio alcuni tra quelli che avevamo da poco trovato sotto l’albero di Natale, scambiavamo baci con le dozzine dei nostri parenti e ci mettevamo a tavola per apprezzare il pranzo sontuoso preparato dai nostri zii nei due tre giorni precedenti.
Le chiamate ai parenti vicini e lontani, alcuni di loro in Sicilia, con i quali ci sentivamo vicini, nonostante la distanza.
Crogiolarsi nell’atmosfera di pace e beatitudine che il Natale ci riservava ogni anno.
A tutti coloro che leggeranno queste poche righe, vanno i miei migliori auguri di buone vacanze, buon Natale e di un nuovo anno pieno di gioia e salute.
Traduzione: Adele Maria Troisi
* * * 
Christmas Memories 

By Charles Criminisi 

Charles Criminisi ad Hamilton, accanto alla statua di Sciascia

As I get older my mind frequently turns to fond memories of the past. As another Christmas approaches this year, those memories are primarily of festive seasons gone by.

In no particular order, here are a few of them:
– a green, fragrant and beautifully adorned Tree;
– gifts sitting under that tree, wrapped in colourful paper and bright bows;
– The anticipation, of a young child of Sicilian immigrants, who could not wait until Christmas morning to open those gifts and play with the toys (or, with less anticipation but still appreciative, wear the new clothes that had been given to us by our sensible parents and other relatives);
– visits to relatives and friends, enjoying sweet treats and play time with children of our generation, usually away from the ever vigilant eyes and ears of the elders;
– return visits of some of those same relatives and friends, with our Mother ensuring that the house looked orderly and festive, and also having treats for all. More play time away from those same eyes and ears;
– the final day of school before the holiday break, with much relief and anticipation of the week or two that we would be “free” and have extra time to indulge ourselves in play, celebration and, especially when we were a bit older, some extra sleep;
– playing in the snow, building snow forts and having exciting and competitive snow ball fights. Life didn’t get much better than this;
– going to midnight Mass and coming home to our Mother frying sausage and other savoury foods. We knew it was an extra special day when we got to stay up that late and have a meal after midnight;
– Christmas Day, with a feast at the home of our Aunt Beatrice & Uncle Raffaele, with whom our paternal grandparents lived. We donned our best outfits, yes some of them fresh from being found under the Christmas tree, kissed our dozens of relatives, and sat down to a sumptuous meal prepared by our aunt and uncle over the prior 2 or 3 days;
– calls with relatives near and far, some of them in Sicilia with whom we felt close despite the distance;
– generally, basking in the aura of peace and goodwill that Christmas blessed us with each year.
To all who read this, best wishes for Happy Holidays, Merry Christmas and a Happy & Healthy New Year!

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