Fondato a Racalmuto nel 1980

Festa di San Gerlando, patrono della città e della diocesi di Agrigento

Per l’edizione 2025 i festeggiamenti si svolgeranno nel contesto di due grandi percorsi, quello del Giubileo e quello della Capitale Italiana della Cultura

Cattedrale Agrigento, cappella di San Gerlando. Foto di Carmelo Petrone 

Festa di San Gerlando, patrono della città e della diocesi di Agrigento. Per l’edizione 2025 i festeggiamenti si svolgeranno nel contesto di due grandi percorsi, quello del Giubileo e quello della Capitale Italiana della Cultura. Durante l’incontro con la stampa sono stati illustrati dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Agrigento, don Giuseppe Cumbo, e da don Giuseppe Pontillo, parroco della Cattedrale, il programma delle celebrazioni gerlandiane e il programma delle attività culturali per Agrigento Capitale della Cultura 2025. Evento centrale della Festa sarà la restituzione al culto dell’Urna di San Gerlando, finalmente, restaurata dopo i furti negli anni “70 e ’80 che la danneggiarono irreparabilmente.

Don Giuseppe Cumbo e Don Giuseppe Pontillo

L’urna custodisce i resti mortali del patrono della città e dell’Arcidiocesi di Agrigento, “rappresenta – scriveva Domenica Brancato sul nostro settimanale (cfr. n.38/2012, pag.3) un emblematico monumento della fede cristiana del territorio. Preziosa testimonianza non solo del profondo sentimento religioso del popolo agrigentino verso il Patrono, ma anche la dimostrazione di una committenza colta e illuminata, che si rivolge quasi sempre a noti artisti per la loro esecuzione….”.

“Celebrare il Patrono di una città – dice don Giuseppe Pontillo – significa asserire solennemente che egli, oltre che nella fede, è pure il Pater civitatis, il fondatore della Città stessa. La Città non è un ammasso d’individui ma una comunità perché i cittadini hanno una comunanza di fini e la comunanza di fini richiede un fondamento indisponibile che solo Dio può garantire. I vescovi patroni hanno difeso le loro città da nemici e carestie; talvolta, le hanno tenute insieme nelle difficoltà e, talvolta, perfino governate. La festa del Patrono ricorda che le questioni di quaggiù non si risolvono senza l’aiuto da lassù. Non si dissodano i terreni incolti se prima non si dissodano le anime. Le relazioni tra gli uomini rimangono conflittuali se prima non si sistemano le relazioni con Dio. La famiglia non può essere protetta con leggi e politiche se si dimentica la Santa Famiglia. Chi non guarda in verticale finisce per non guardare nemmeno in orizzontale. In questo anno le celebrazioni rientrano nel contesto del Giubileo e di Agrigento Capitale della cultura 2025 e sono connotate dal riaffermare, sulla scia della tradizione cristiana, la fede facendo parte del vissuto quotidiano genera stili di vita, comportamenti, arte, storia”.

Il Programma

Da

L’Amico del Popolo

 

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