Presentato ieri ad Agrigento il volume di “Repubblica” che celebra la Capitale della Cultura. “Occasione da non perdere”, ha sottolineato la presidente della Fondazione Agrigento 2025 Maria Teresa Cucinotta. Il libro, distribuito in tutta la Sicilia domani con il quotidiano, contiene un lungo reportage di Gaetano Savatteri e, tra le altre testimonianze, le pagine di Salvatore Ferlita, Lucio Luca e Salvatore Picone dedicate a Pirandello, Camilleri e Leonardo Sciascia.
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La voce di Gianfranco Jannuzzo, agrigentino orgoglioso delle radici, suona nitida, nella sala Zeus del Museo archeologico “Griffo” di Agrigento: Jannuzzo legge alcuni passi del reportage di Gaetano Savatteri La capitale del Mito, il libro di “Repubblica” dedicato ad Agrigento 2025 e in edicola sabato col giornale. Il libro è stato presentato ieri davanti a una platea gremita del museo archeologico e oggi si presenta a Palermo, alle 17.30 al circolo nautico Lauria di Mondello.
Il sindaco di Agrigento Franco Miccichè: «Da agrigentino vedere questo volume che parla di noi, che parla delle bellezze di Agrigento, mi fa sentire orgoglioso. È un libro che ci deve fare riflettere: in tutte le città che ho visitato ho visto cittadini che difendono la propria città. Dobbiamo difendere anche noi la nostra città, dobbiamo essere consapevoli del nostro territorio, rispettare noi stessi e chi ci sta accanto, come ci ricorda il dossier di Agrigento Capitale: Il sé e l’altro».
Quella di Agrigento capitale, per il caporedattore della redazione di Palermo di “Repubblica”, Emanuele Lauria, «è una opportunità di mostrarsi al mondo, di mostrare al mondo l’aspetto migliore della nostra Isola. Occorre sfruttare questa opportunità per mostrare l’anima della comunità e la capacità di gestire questa opportunità. Andiamo oltre le polemiche. Io spero che questo tentativo dia un impulso culturale ed economico e che davvero Agrigento riesca ad essere esempio. È interesse di tutti. E noi di Repubblica continuereremo ad accompagnare questo tentativo, anche quando ci sarà da criticare».
Gianfranco Jannuzzo, figlio celebre della città,è uno degli autori del libro con una testimonianza di cittadino innamorato: «Torno nella mia città e mi piace trovare la bellezza, oltre alle polemiche – dice – Questa che ci è capitata è una opportunità unica. Noi siamo la terra dell’accoglienza, noi siamo Lampedusa, e questa è stata la lungimiranza di chi ha premiato la nostra Agrigento».
Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, autore, come detto, del reportage d’apertura del libro, racconta: «Una volta Camilleri mi disse che scrivere non costa niente. Questa provincia per i suoi tre autori — Pirandello, Sciascia e Camilleri — è stato un luogo privilegiato e anche un luogo un po’ folle. Non abbiamo condizioni standard, e questo ci porta ad una costruzione narrativa che ha a che fare con l’umanità, ci ha dato la possibilità di avere una grande letteratura. Ma penso che Pirandello sacrificherebbe qualche sua novella per avere l’acqua tutti i giorni». Continua Savatteri: «Questo 2025 dovrebbe essere l’occasione per raccogliere le energie degli agrigentini che vivono fuori.Agrigento è una capitale di esiliati, in Italia e nel mondo. Se almeno per un giorno riuscissimo a coinvolgerli potrebbe essere utile a noi e anche a loro».
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Per la presidente della fondazione Agrigento capitale della cultura, Maria Teresa Cucinotta quello di “Repubblica” è un libro «che andrebbe diffuso in tutt’Italia. Dobbiamo dare l’immagine dell’efficienza e lo deve dare la Sicilia tutta, non solo Agrigento. Dobbiamo avere il senso di appartenenza e fare emergere le migliori energie. Agrigento capitale è di tutti gli agrigentini, di tutti i siciliani. Viviamo nella capitale delle meraviglie e bisogna lottare perché emerga tutto questo».
Roberto Albergoni, direttore della Fondazione Agrigento 2025 ha sottolienato che «la provincia ha dato un contributo enorme per vincere questo titolo. Una miscela di ricchezze che ha un tema importante: i quattro elementi di Empedocle. Abbiamo trovato l’equilibrio e credo che stiamo iniziando a vivere la nostra capitale».
La presentazione del libro è stata moderata dal giornalista Alan David Scifo, mentre il dibattito è stato moderato da Salvatore Picone che per il libro ha scritto un “viaggio” a Racalmuto nei luoghi di Sciascia.
Sono intervenuti, infatti, Federica Salvo, responsabile Fai Giardino della Kolimbethra e Giuseppe Lo Pilato, Giuseppe Riccobbene di Legambiente, Pippo Di Falco e Lillo Sardo di “CasaSciascia” di Racalmuto, Rosaria Provenzano, presidente provinciale ANP, l’associazione dei presidi, Beniamino Biondi, direttore Ex Fabbriche Chiaramontane della Fondazione Orestiadi, Roberto Bruccoleri, che si occupa di viaggi letterari, il libraio e animatore culturale Alessandro Accurso Tagano, il fotografo Angelo Pitrone. Ha concluso il professor Salvatore Ferlita che nel volume ha approfondito il rapporto tra Luigi Pirandello e la Girgenti de I vecchi e giovani.
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IL COMMENTO di GIOVANNI SALVO
È stato certamente un incontro tra “Titani” quello tenutosi al museo Pietro Griffo di Agrigento, nell’ambito della presentazione del libro La capitale del Mito, da domani in distribuzione con il quotidiano la Repubblica. Un volume dedicato ad Agrigento capitale italiana della Cultura 2025. Un bel libro presentato ai piedi del maestoso Telamone, fra le cui pagine fanno da gigante delle belle fotografie dei luoghi sciasciani, oltre a quelli legati ai templi e ai luoghi di Pirandello e Camilleri. Illustrazioni accompagnate da interessanti contenuti, fra le cui firme altisonanti si associano quelle di Gaetano Savatteri e Salvatore Picone. Ad ulteriore merito dell’iniziativa va rilevato che, alla presenza delle massime autorità preposte all’organizzazione dell’evento, Agrigento capitale della cultura, in una sala gremita, è stata data voce a tutti; anche a quanti, fin qui, non avevano potuto. Il tutto in un clima di serenità e buoni propositi.
Caustico il richiamo del patron della manifestazione, il giornalista Emanuele Lauria, responsabile delle pagine siciliane di Repubblca, che per smussare gli eccessi delle polemiche in corso, ha esortato a mettere da parte Pirandello, invitando gli agrigentini a leggerlo, prima di citarlo. E qui il giornalista potrebbe non avere tutti i torti. Le conclusioni sono state affidate allo scrittore e critico letterario Salvatore Ferlita, fra gli autori del libro, il quale nel suo forbito e articolato ragionamento, tirando in ballo il nome del poeta dialettale ciancianese Alessio di Giovanni, ha sostanzialmente esortato a non trascurare quella cultura che, partendo dal basso, rende giganti.