Fondato a Racalmuto nel 1980

Dedicato a Renzo Collura

Pittore e grafico di impronta originale, fu anche direttore della Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo. La sua poliedrica attività meriterebbe oggi una rivalutazione critica. Il ricordo di Giuseppe Cipolla

Renzo Collura (Foto archivio Collura)

La poliedrica attività di Renzo Collura, meriterebbe oggi una rivalutazione critica. Protagonista del panorama italiano delle arti visive, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, Collura è stato nel contempo pittore e grafico di impronta originale.

Renzo Collura nasce a Grotte il 29 maggio 1920. Dopo una formazione a Torino, durante il periodo bellico si trasferisce in Grecia, dove perfeziona la cultura estetica sulle testimonianze dell’antichità classica e dell’arte bizantina e nelle raccolte di Atene e Corinto, esercitandosi anche nel restauro di icone antiche. Passato in Albania, vi rimane alle dipendenze di quel Ministero per la Cultura Popolare, con l’incarico di organizzare e dirigere un Corso di Avviamento Artistico a Scutari, poi a Durazzo.

Fu dal 1959 al 1977 direttore della Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo, da poco riaperta al pubblico dopo il periodo bellico, ma con gravi carenze ambientali ed organizzative, priva di un razionale e qualificato percorso espositivo e con criteri poco scientifici nelle scelte programmatiche. Collura, pertanto, cosciente che l’istituzione comunale negli anni Sessanta non potesse più rappresentare un luogo privilegiato per pochi cultori ed esteti, ma dovesse necessariamente aprirsi alla fruizione di tutta la città, si pone subito all’opera per fare assumere ad essa il ruolo di effettiva depositaria di opere significative a carattere storico-artistico, dal neoclassicismo ai primi decenni del Novecento, e per lo studio dei più moderni linguaggi espressivi, non solamente siciliani. Fu anche notevole il suo attivismo come promotore di eventi artistici e mostre temporanee.

Alla fine del 1977 Renzo Collura ritiene ormai esaurito il suo compito di pubblico funzionario e decide di ritornare a tempo pieno alla sua attività di pittore. Infatti, la ben nota correttezza morale, il rigore etico di artista e di pubblico funzionario lo avevano indotto alla coraggiosa decisione di rinunziare durante la sua carica direttiva della Galleria a far conoscere in pubbliche mostre le sue opere, ritenendo incompatibile l’attività espositiva con il delicato ruolo istituzionale che ricopriva.

Renzo Collura, Regalpetra. (Foto archivio Collura)

Collura torna a dedicarsi alla pittura, con un’intensa attività espositiva a Palermo, Padova, Roma e all’estero. Tra le sue attività va ricordata anche quella di illustratore di libri e quotidiani.

Il suo ruolo emerge nel panorama storico-artistico e intellettuale del secondo Novecento, attraverso l’indagine della sua attività di scrittore d’arte e al contempo di critica militante (monografie, saggi, articoli su stampa periodica, presentazioni di mostre) e dei sodalizi culturali con letterati, storici e critici d’arte e artisti, analizzabili anche attraverso lo spoglio della sua corrispondenza epistolare. Sono emersi, ad esempio, contatti con Maria Accascina, Leonardo Sciascia, Giuseppe Miligi, Enzo Maganuco, Franco Grasso, Mario Solmi, Pippo Rizzo, Corrado Cagli, Giacomo Baragli, Gianbecchina, Renato Guttuso e molti altri.

Renzo Collura, Simboli di Grotte (Foto archivio Collura)

Renzo Collura Muore a Palermo nel 1989. Nel 1999, in occasione del decennale della sua morte, il Comune di Grotte gli ha dedicato un’antologica alla quale hanno dato il loro contributo prestigiosi critici e studiosi d’arte.

E, sempre a Grotte, a breve sarà inaugurato il museo che raccoglierà le opere di Renzo Collura . “Stiamo aspettando – spiega il sindaco Alfonso Provvidenza – che venga completata la pavimentazione esterna dell’edificio che ospiterà il museo. Tra qualche mese contiamo di inaugurarlo, rendendo doveroso omaggio ad un cittadino illustre”.

Ed è giusto che sia così. Perché un personaggio così denso di cultura e valori estetici, come Renzo Collura, figlio del suo tempo, non merita a nostro parere di rimanere solo un raggio di sole del passato, ma anche un raggio di sole del futuro, “se la memoria ha un futuro”.

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Giuseppe Cipolla, docente universitario, critico d’arte

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Si ringrazia per la concessione delle foto e per la preziosa collaborazione Athos Collura

 

 

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