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Perchè ci manca un ministro a Milocca

ANALISI. L’esclusione di Peppe Provenzano dal nuovo governo Draghi è una perdita per tutte le aree interne del Sud. Un meridione dimenticato che oggi, ancor più di prima, rischia di essere abbandonato al suo destino marginale

Gaetano Savatteri

Peppe Provenzano non è più ministro del Sud. Al suo posto c’è Mara Carfagna. Ora, al di là delle simpatie o antipatie, l’assenza di un ministro siciliano è una perdita seria. Ma non tanto per la logica clientelare o regionalistica che un ministro locale sia più “raggiungibile” di un altro. Povenzano mancherà perchè è di Milocca, l’antico nome di Milena, il paese che confina con Racalmuto.

E allora? Non è questione di campanilismo nè di simpatia anche se ricordiamo perfettamente le recenti visite di Provenzano a CasaSciascia, la sua passione per gli scritti di Leonardo Sciascia e tante altre cose che lo legano a questa zona della Sicilia (ad esempio, e va riletto, il discorso funebre che Provenzano ha tenuto per ricordare la possente figura di Emanuele Macaluso).

Provenzano mancherà perchè è di Milocca e per quel che Milocca rappresenta. Molti ricordano il racconto di Luigi Pirandello Le sorprese della scienza. E’ la storia del protagonista che, invitato a Milocca, segue una seduta del consiglio comunale nella quale si deve decidere l’illuminazione pubblica del paese. La riunione è lunga e dotta: i consiglieri sviscerano i vantaggi e gli svantaggi di un certo tipo di illuminazione (a gas, a petrolio, elettrica) per scegliere quella più adatta. Si discetta a lungo degli aspetti tecnici e scientifici, portando gli esempi di Londra, di Parigi e di altre grandi città europee, citando relazioni e libri. Ma alla fine, il consiglio per l’ennesima volta non decide e aggiorna a nuova data i suoi lavori, in attesa che ci siano riscontri più certi su quale sia il sistema più sicuro e funzionale. Nella sala del consiglio, la luce viene da tre candele accese. Fuori, per le strade regna la tenebra.

“Il paradosso di Milocca” è quindi il paradosso della politica italiana, quello che fa sì che molti rifiutino il vaccino Astrazeneca in attesa di uno migliore; lo stesso per cui, indecisi tra tunnel e ponte, l’attraversamento dello Stretto di Messina è ancora un progetto che non sarà mai realizzato; la causa per la quale nel fermarci a studiare quale sarebbe stata la mascherina migliore per proteggerci dal Covid ne siamo rimasti sprovvisti per molti mesi.

Provenzano, da milocchese, conosceva bene questo paradosso. E per averli vissuti sulla sua pelle, conosceva molti altri paradossi del sud Italia. Non solo il Sud e la Sicilia delle eccellenze e delle occasioni non sfruttate, ma soprattutto il sud e la Sicilia dei paesi dell’interno, impoveriti dallo spopolamento, senza risorse economiche, senza tessuto artigianale e sociale, mal collegati e senza prospettive di futuro. Una Sicilia ancora più dimenticata e abbandonata del resto della Sicilia.

La presenza di Provenzano rappresentava la possibilità se non di invertire, quanto meno di considerare l’esistenza del “paradosso di Milocca”. Ma per farlo ci voleva un ministro di Milocca, appunto. E per questo ci mancherà.

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