Dopo un anno potremmo riscrivere un monologo che farebbe impallidire il replicante Roy Batty (Rutger Hauer) del film Blade Runner.
“Ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia”.
Dopo un anno di Didattica a distanza potremmo riscrivere un monologo che farebbe impallidire il replicante Roy Batty (Rutger Hauer) del film Blade Runner.
Abbiamo visto cose che…altroché!
Abbiamo visto studenti in pigiama, coi capelli arruffati e ancora in piena fase Rem.
Abbiamo visto musetti di gattini o di cagnolini sbucare all’improvviso e annusare lo schermo sbavandoci sopra.
Abbiamo visto madri passare l’aspirapolvere e nonne chiedere: “hai mangiato?”.
Abbiamo visto ragazzi con il tazzone pieno di latte e la scatola dei cereali.
Li abbiamo sentiti chiedere : “Preessoré, posso finire di fare colazione?”
Abbiamo visto colleghi vagare per i corridoi col tablet in mano alla ricerca di segnali di vita studentesca:
“Ci siete? Mi sentite?”
Abbiamo sentito suonare il postino e l’uomo del pane, il tecnico della lavatrice e l’amministratore del condominio, e ci siamo commossi al pianto disperato di fratellini più piccoli.
Abbiamo visto occhi che cercavano affannosamente le risposte su foglietti e pizzini vari, e i raggi del sole mattutino che illuminavano stanzette coloratissime.
Abbiamo visto studenti collegati dal balcone del vicino di casa o dallo studio medico del dentista.
Ne abbiamo viste e sentite.
E ancora ne sentiremo. Finché il sole risplenderà sulle sciagure umane
.