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A ogni festa il suo tempo

A proposito di sconti, di regali e di Babbo Natale

Raimondo Moncada

Babbo Natale in sconto. Pure lui. I saldi non guardano in faccia a nessuno neanche chi, per le azioni compiute, per il bene elargito, per il lunghissimo curriculum, dovrebbe mantenere nel tempo lo stesso valore, senza alcuna svalutazione e manifestazioni di ingratitudine.

Che pena vedere Babbo Natale in vetrina mentre in giro, anche sotto la neve, si smontano luminarie e alberi addobbati con palle luccicanti e festoni e lettere di richieste, di propositi e di auguri. Non è più tempo di festa, per nessuno. È finita pure per Babbo Natale che prima di Natale guardavamo con altri occhi e con aneliti di curiosità e speranza, soprattutto i bambini o gli adulti con animi da bambini, almeno quelli che non hanno creduto alle affermazioni dei no-Babbo Natale che vanno dicendo in giro che Babbo Natale non esiste e che trattasi di invenzione umana, di una favola.

Per abbassargli il prezzo, significa che in pochi si interessano a lui e sarebbero disposti a pagare qualsiasi prezzo pur di averlo. È la legge del mercato, non quella del sentimento. Così, per attirare l’attenzione sulla merce in vetrina, io commerciante comincio ad applicare prezzi sempre più allettanti con sconti del 30, poi del 50, poi del 70 per cento tirando fuori pure quel Babbo Natale degli anni passati che non dovrebbe mai passare di moda, ma che non interessa più. Ti può interessare, al contrario, un bel paio di scarpe che un giorno prima del veglione di capodanno lo vedi sempre a un prezzo per te proibitivo, duecento, trecento euro, e il giorno dopo, all’alba del nuovo anno, te lo ritrovi mezzo addormentato già a meno della metà, con la possibilità di tirare sul prezzo fino a sperare di ottenerlo regalato. E siccome sei uno tra quelli che attendono sempre gli sconti di gennaio, al veglione di fine anno ti presenti con giacca e cravatta e zoccoli ai piedi in attesa del nuovo acquisto: dicendo che sei un influencer e che stai lanciando una nuova moda.

Ma Babbo Natale non è un paio di scarpe. E non merita di finire così. Dopo la ricorrenza del santo Natale, deve sparire dalla circolazione e non rimanere bloccato nelle vetrine pacioccone e sorridente quasi a pietire un’adozione. Col nuovo anno, purtroppo, tutto diventa merce di cui liberarsi costi quel che costi, anche a costo super ribassato, facendogli perdere tutto quel valore, anche affettivo, anche da sogno, degli attesi giorni del Natale.

Ma facciamocela qualche domanda: Chi prenderebbe oggi un Babbo Natale?  Che farsene? Avrebbe la forza di uscire di casa, rimettersi sulla slitta e rifarsi lo stesso giro per portare i regali?  E le autorità locali, con la situazione Covid fuori controllo, gli darebbero l’autorizzazione di entrare nel proprio territorio e di saltare di casa in casa? Babbo Natale è vaccinato e dotato di Super Green Pass?

Basta! C’è da pensare ad altro. A ogni festa il suo tempo. E oggi non è più tempo di Babbo Natale, anche se di un regalo importante avremmo tanto bisogno: uscire dall’emergenza pandemia, molto prima del Carnevale e della lontana primavera. Ma quello dipende tanto da noi.

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