Le scene della Via Crucis nei sedici gruppi statutari che hanno reso i riti pasquali della città noti in tutto il mondo.
Eccole le Vare della Settimana Santa di Caltanissetta. Seppur fotografate con un cellulare, queste immagini restituiscono la bellezza dei sedici gruppi statuari che rappresentano le scene della Passione di Gesù e le stazioni della Via Crucis. Vanno in processione il giovedì santo, in un rito divenuto noto in tutto il mondo.
Furono realizzate tra il 1883 e i primi del ‘900 dall’artista napoletano Francesco Biangardi e anche dal figlio Vincenzo con una tecnica di legno, cartapesta e tela olona foderata di stucco. Tutte appartengono a categorie, a ceti e confraternite: panificatori, ortolani, pastai e mugnai, marmisti e gessai, macellai, borgesi, vinai e carrettieri, minatori. L’urna appartiene alla Chiesa, mentre la scena del Sinedrio al Comune.
Opere straordinarie con una grande storia. L’Ultima cena, recentemente, è stata esposta all’aeroporto di Roma, e per l’Expo di Milano ha attratto migliaia di curiosi. E’ il simbolo di tutte le Vare. Ma ce n’è una che ha una storia assai dolorosa e particolare, quella del gruppo statutario La Veronica. Fu realizzata in segno di ringraziamento dagli zolfatari della miniera di Gessolungo scampati, il 12 novembre 1881, da una terribile esplosione di grisou dove morirono una settantina di minatori. Il dolore, il dramma, le vittime. A futura memoria fu realizzata questa Vara che è tornata, in questa Pasqua del dopo covid, tra le piazze e viuzze della città di Caltanissetta.