Fondato a Racalmuto nel 1980

“Il tuo profondo amore per i libri continuerà ad alimentare la memoria di te”

Grotte, intitolata a Mimmo Butera la Biblioteca della Scuola Media. “Uomo di grande cultura ed immensa umanità”. Una cerimonia semplice, ma  molto sentita e coinvolgente

Grotte, è stata intitolata a Mimmo Butera, prematuramente scomparso lo scorso dicembre, la biblioteca della scuola media “Vittorio Emanuele Orlando”.

Una cerimonia semplice, informale, ma allo stesso tempo molto sentita e coinvolgente, ha visto raccogliere alunni, docenti e rappresentanti delle istituzioni locali, insieme alla moglie Antonella e alla figlia Maria Chiara per ricordare Mimmo e intitolargli uno dei luoghi a lui più cari: la biblioteca.

L’idea di intitolare la biblioteca della scuola a Mimmo nasce dal bisogno di alimentare la memoria di un uomo saggio, arguto e brillante, dalla personalità prorompente. Mimmo Butera amava la scuola, amava i libri, la cultura, il sapere in generale. È stato sempre molto vicino al Roncalli di Grotte e ai suoi docenti, assicurando con discrezione la sua presenza tutte le volte che veniva richiesta.

“La biblioteca è uno degli ambienti della nostra scuola. Ma una scuola non può esistere se non ha una biblioteca. La nostra è una biblioteca working progress, su cui stiamo continuando a lavorare per farla diventare sempre più ricca di testi. Per noi oggi – ha detto la preside Antonina Ausilia Uttilla – è molto importante avere la presenza della signora Antonella Cimino e di Maria Chiara Butera, moglie e figlia di una persona molto, molto presente e molto conosciuta a Grotte per le sue grandi capacità. Mimmo Butera, innanzitutto era una persona saggia, di grande profondità, cultore della cultura. Ecco perché oggi intitoliamo a lui questo spazio. Le parole incise sulla targa di intitolazione, saggiamente scelte della professoressa Accursia Vitello, rappresentano in poche righe con meravigliosi aggettivi quello che Mimmo era”.

Chiunque abbia conosciuto Mimmo condividerà quanto espresso dalla preside e quanto riportato sulla targa.

La verità è che al di là dello spessore culturale, Mimmo Butera era conosciuto da tutti perché amava relazionarsi con chiunque, utilizzando sempre le chiavi giuste per comunicare ed entrare in empatia, padroneggiando codici differenti, senza mai fare sfoggio del suo imponente bagaglio culturale. Insomma, Mimmo era uno che non se la tirava.

“Mimmo – ha raccontato Alessandra Marsala, Assessore alla Pubblica Istruzione – è stata la prima persona in assoluto che mi ha chiamato quando sono diventata assessore per farmi gli auguri e darmi il suo supporto. Quindi, quello di oggi, per me è un momento molto, molto emozionante. Sono contenta che abbiate deciso di dedicare a lui la biblioteca”.

Sul filo della memoria tutti i presenti hanno ricordato Mimmo con aneddoti che lo hanno visto protagonista nelle tante relazioni intessute con i suoi concittadini.

Mimmo Butera

“Sono felicissimo di essere qui – dice Alfonso Contrafatto – Comandante dei Carabinieri ella Stazione di Grotte – Ho conosciuto Mimmo in occasione di eventi culturali ai quali era sempre presente e faceva interventi che lasciavano veramente a bocca aperta. Era una persona che amava stare in disparte, ma essendo molto conosciuta veniva sempre interpellata. Ecco nel momento in cui lui interveniva lasciava tutti a bocca aperta. E poi era di animo buono, era molto interessante come persona perché aveva sempre qualcosa da trasmettere. Quando mi fermavo a parlare con lui imparavo sempre qualcosa. Ho un ricordo meraviglioso del signor Butera, che porterò sempre con me”.

Il ricordo degli amici e dei conoscenti non è molto diverso da quello che la figlia ha fatto a fine cerimonia.

“Mio padre – ha detto, visibilmente emozionata Maria Chiara – amava la lettura, amava la scuola. Pensava che la scuola dovesse essere tutelata e supportata e che la professione del docente dovesse essere sempre rispettata e gratificata. Ha vissuto intensamente tutto il mio percorso di studi, seguendomi attentamente e assicurando una presenza assidua quando è stato necessario. Agli studenti direbbe di amare i libri e la scuola, di leggere tanto perché solo così sarete liberi e aperti al mondo. Andava sempre in giro con almeno un libro in modo tale da potersi ritagliare anche un solo piccolo spazio da poter dedicare alla lettura. Leggeva sempre, in qualsiasi circostanza e ovunque, perché quando leggeva andava su un universo parallelo dove c’erano solo lui e il suo libro”.

È vero, per Mimmo i libri erano come il pane, anzi meglio del pane.

 “A Mimmo sarebbe piaciuta tanto, perché è stata una chiacchierata tra amici, in cui ogni partecipante ha raccontato un piccolo aneddoto su Mimmo – commenta a fine cerimonia la moglie di Mimmo  Antonella Cimino – Tutto è  stato bello, intenso soprattutto pensare che il nome di Mimmo sarà sempre legato al mondo della scuola che lui amava tanto”.

All’intitolazione, oltre ai docenti e agli studenti del Roncalli, era presente Don Rosario Bellavia,  che ha officiato la cerimonia.

Nelle foto alcuni momenti della cerimonia

 

 

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