Fondato a Racalmuto nel 1980

“Sono voluta diventare voce di chi soffre fisicamente e interiormente”

La Poetessa Irene Catarella e il suo libro di poesie #Cantoanima

Irene Catarella. Foto di Salvatore Alagna

“Sono arrivata alla poesia, o meglio a scrivere versi miei, durante una sindrome invalidante che mi ha colpito a 18 anni, la sindrome di Ménière che, dalla sera alla mattina, impedendomi perennemente di mantenere l’equilibrio e facendomi sentire come se fossi su una nave in mezzo al mare in tempesta per 15 anni, mi ha messo di fronte a un bivio: lasciarmi andare al vittimismo come se fossi la persona più sfortunata del mondo oppure trovare un senso a quello che mi stava succedendo. L’ho trovato nella poesia perché ho sentito dentro di me che avevo qualcosa da dire, qualcosa che potesse portare benessere agli altri. Sono voluta diventare voce di chi soffre fisicamente e interiormente, di chi è oppresso dalle ingiustizie, degli ultimi, degli emarginati, delle donne ma anche portavoce di una lirica intimista, dell’amore a 360 gradi, dal volontariato a quello di coppia, senza dimenticare il rispetto per l’ambiente, gli affetti, la propria infanzia, la ricerca di ciò che siamo, la consapevolezza che non siamo solo materia, appunto, come dice il titolo del mio libro, il volere essere #Cantoanima, orchestratrice della melodia esistenziale dell’umanità che nasce dal singolo per diventare universale e trasversale a ogni epoca e a ogni generazione”.

Spiega così la poetessa Irene Catarella da cosa nasce la sua poesia. Irene Catarella è anche scrittrice, giornalista e docente di Lettere. Al centro della nostra conversazione il libro #Cantoanima, edito da Giorgio Mondadori. Il libro oltre ad avvalersi di numerose prefazioni di personaggi illustri ha anche avuto una notevole risonanza mediatica.

“I versi dell’# – dice Irene Catarella – nascono dal vivo desiderio di rilanciare la poesia e soprattutto tra i giovani che devono immergersi in questa forma d’arte in cui le parole diventano azione, sentimento, speranza, valori universali, amore incondizionato, riflessione e denuncia di ciò che può disumanizzarci. Io insegno e capisco che i ragazzi devono sentirsi partecipi di quello che fanno. Le poesie bisogna leggerle, percepirle scoprendo ciò che di esse risuona dentro di noi, bisogna comporle, io faccio scrivere poesie ai miei allievi. La ricerca di una parola significa trovare se stessi, esprimere ciò che si è, capire per cosa siamo nati, mettersi in connessione con gli altri, nobilitarsi, evolversi. Ho pensato che per fare questo, oltre che provarlo come docente e cercare di trasmetterlo, perché non si può passare ciò che non si è, occorresse dare vita a una forma di linguaggio attuale che potesse immettere la poesia nel qui e ora del mondo contemporaneo. Qual è il segno che caratterizza l’importanza delle parole nel web? L’Hashtag (#) che le connota come parole chiave che permettono in tutto il mondo di trovare tutto ciò che viene condiviso in rete relativamente all’argomento al quale si riferiscono. Ecco la poesia dell’# che metto in evidenza già nel titolo della mia silloge.

Il nuovo linguaggio poetico che ha inviato non si limita all’uso dell’#

È vero, il linguaggio nuovo che ho ideato non si limita all’uso dell’#, ma si fonda anche sulla creazione di neologismi, parole nuove che attestano che, come dalle note vengono fuori interminabili melodie, così dalle parole scaturiscono infiniti significati dell’esistere. La psicologia gestaltica afferma che “il tutto è diverso dalla somma delle parti”, per cui, per esempio, il termine  “canto” riferisce qualcosa di specifico, così come il termine “anima”, ma se io metto insieme queste due parole, ovviamente per me con l’# davanti a definirne l’importanza, “#Cantoanima”, ciò che ne deriva è una parola del tutto nuova che ha una vita a sé, cioè esprime un di più rispetto ai termini dai quali è composta. Io sono unica e irripetibile, come ogni essere umano, e se è vero che la lingua rappresenta l’identità di una nazione, il linguaggio rappresenta l’identità di un’epoca e di ogni singolo individuo che la vive. Invito tutti a trovare le proprie “parole” perché trovando le vostre parole, ritroverete voi stessi.

Gramellini, e non è il solo, ha dato valore a #Cantoanima segnalandolo

Ho avuto la gioia di vedere il mio #Cantoanima segnalato sul web dal giornalista e conduttore della trasmissione “Le parole” Massimo Gramellini che lo ha indicato #sulcomodinodigramellini come “un’interessante raccolta di poesie, fondata sulla ricerca di un linguaggio nuovo”. Il fatto che un uomo di cultura come lui che si occupa di parole abbia parlato del mio libro sulla sua pagina Facebook ufficiale mi ha commosso e mi ha dato ancora di più forza nel promuovere la poesia come indispensabile oggi con questa veste nuova. Vorrei che il mio libro entrasse nelle scuole di ogni ordine e grado per dimostrare ai ragazzi che la poesia è qualcosa che gli appartiene e nella quale possono rispecchiarsi e ritrovarsi. Sono onorata che una casa editrice così prestigiosa come Giorgio Mondadori abbia creduto in me e abbia voluto pubblicare la mia raccolta poetica. #Cantoanima è diviso in tre parti: la prima dedicata a tematiche varie che ci fanno riflettere, la seconda all’Amore a 360 gradi, la terza alle mie origini. Devo ringraziare il curatore di #Cantoanima Salvo Nugnes che ha promosso e continua a promuoverlo con grande passione e preziosa professionalità, la fotografa Elisa Fossati che lo ha arricchito delle sue belle foto e la Professoressa Nazarena Tuzzolino che ha tradotto le poesie in inglese.

Sappiamo che ha creato anche un Movimento letterario

Sì, ho creato anche un Movimento letterario che ho chiamato “Interiorismo Universale” di cui ho redatto il manifesto, anche se è il mio libro #Cantoanima il Manifesto-Libro del mio stile poetico fondato sulla ricerca attenta delle parole, sulla creazione di neologismi, sulla #poesiaimmagine, sulla #poesiamemoria, sulla #poesiainteriorità, sulla #poesiauniversalità, con alla base l’uso dell’# segno grafico che non si legge, ma che rende la poesia attuale e incisiva nell’oggi.

Chi è oggi per lei il poeta?

Il poeta per me oggi è un poeta-eroe, perché con il coraggio e il valore di chi compie grandi gesta per la salvezza dell’umanità è il risvegliatore delle coscienze, il portatore di #lucesperanza nel #buiodisperazione, il promotore dell’amore incondizionato, il portavoce dei #valoriumani, il dispensatore di #bellezzabene che ci permette di non darci mai per vinti e di alimentare la nostra voglia di vivere sempre e comunque, perché come dico nella poesia #Oltreilmale: Come la farfalla gialla/ voliamo sopra il filo spinato/ respirando cielo e/ nutrendoci di terra.

Irene Catarella. Foto di Salvatore Alagna

Come si pone il poeta di fronte agli eventi che investono il mondo e la società?

L’ispirazione poetica ti investe improvvisamente e ti induce a scrivere dovunque ti trovi, ricercando la parola giusta, quella che pronunciata faccia vibrare l’anima. Il poeta non può restare indifferente né ai propri sentimenti, né a quello che succede ai suoi simili, nel mondo interiore e concreto in cui è immerso e in cui naviga l’umanità. Per questo voglio citare alcuni miei versi inediti scritti proprio in questi giorni contro ogni forma di guerra in una poesia che ho intitolato #Umanitàpace in cui affermo che la guerra di oggi e di ieri è seminata dall’#umanitàinumana/ che ha sbagliato per follia la vita/ pensando di trovarne il senso/ togliendola agli altri, ma dove invito tutti a essere l’#umanitápace/ di ogni tempo/ che trova il #sensovero della vita/ donandola gratuitamente per il bene degli altri.

Qual è il messaggio che con i suoi versi vuole dare ai nostri lettori?

Voglio condividere con lei e con tutti un messaggio di speranza e di vitalità con alcuni versi della mia poesia #Colorienergia: Scorrano in noi i #colorienergia/ per non essere mai preda/ della grigia tristezza dell’esistere/ così che Iride possa annunciarci/ tempi perennemente sereni/ con cui dipingere/ le pareti dei nostri cuori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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