La decisione comunicata oggi dall’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano che ha affidato a Don Carmelo, da un anno e mezzo guida della Comunità Ecclesiale del paese, anche la piccola parrocchia della Madonna della Rocca. Don Luigi Mattina, dal 1971 alla chiesa della Madonna del Monte, resta assistente spirituale dell’antica Confraternita dedicata alla compatrona e Regina
Don Carmelo La Magra, arciprete di Racalmuto da appena un anno e mezzo, è il nuovo rettore del santuario di Maria SS. del Monte. Lo ha deciso l’arcivescovo di Agrigento monsignor Alessandro Damiano che ha affidato sempre a Padre La Magra anche la guida della parrocchia della Madona della Rocca.
Don Luigi Mattina – 87 anni ad agosto, dal novembre del 1971 rettore del santuario del Monte, instancabile nella guida del luogo di culto più importante di Racalmuto – rimane assistente spirituale dell’antica “Confraternita Maria Santissima del Monte di Racalmuto”.
Per Don Carmelo La Magra, perciò, il 2023 – esattamente 520 anni dopo il leggendario e miracoloso arrivo dalle terre africane della statua di marmo bianco tanto venerata dai Racalmutesi – è l’anno del suo primo mese Mariano e della sua prima festa del Monte. Anche se già l’anno scorso, da guida della comunità, si era impegnato non poco accanto a Padre Mattina per la buona riuscita della kermesse, e soprattutto nelle fasi difficili dei festeggiamenti che videro alcuni momenti stravolti e addirittura annullati, come la nota presa della bandiera del Cero dei Borgesi.
“La Festa del Monte, a suo modo – aveva detto Don Carmelo – ha un ché di unico e speciale che non fa altro che rendere plasticamente visibile qualcosa che è interiore e profondo, l’amore dei racalmutesi verso la Madonna. E l’amore, si sa, non è che non voglia rispettare le regole: le regole non le vede proprio”.
Padre Mattina, che continuerà a collaborare con l’arciprete La Magra, è l’assistente della Confraternita della Madonna del Monte che in oltre cinquant’anni ha mantenuto viva. Così come ha fatto per la parrocchia della Madonna della Rocca, per la piccola chiesa di San Pasquale e soprattutto per il suo amato santuario della Madonna del Monte.
In mezzo secolo è stato il promotore di tanti interventi, dalla nuova pavimentazione – realizzata negli anni Settanta – alla ristrutturazione della vecchia sagrestia; dalle nuove campane alla nuova vetrata con l’Immagine della Madonna visibile da tutto il paese. E poi ancora il nuovo organo, il prospetto della chiesa e il restauro della scalinata. Cinquant’anni di opere, insomma. Per non parlare del risveglio, proprio a partire dagli anni Settanta, della festa della Madonna del Monte. È stato lui a volerla la seconda settimana di luglio e a lui si deve la ripresa della tradizione dei “Cilii”.
Se oggi la festa del Monte è quella che è – amata da tutti, giovani e meno giovani – lo si deve a Padre Mattina che nel 1988 ha celebrato, in forma solenne, accanto all’arciprete Don Alfono Puma e ai vescovi di Agrigento e Caltanissetta, il cinquantesimo anniversario dell’incoronazione della Madonna “Regina di Racalmuto”. E ancora: il quinto centenario dell’arrivo “miracoloso” della statua della Madonna, nel 2003, con la realizzazione della nuova stele in via Garibaldi.
Toccherà adesso a Padre Mattina seguire le nuove fasi di una storia secolare, accanto al nuovo Rettore già a lavoro con tutta la Comunità Ecclesiale non solo per i riti della Settimana Santa, ma per il mese di maggio dedicato alla Madonna e la tanto attesa festa di luglio.