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“Prendete in mano il futuro della Sicilia”

Alice Morreale, studentessa al liceo classico “Foscolo” di Canicattì ha intervistato Felice Cavallaro, direttore della “Strada degli Scrittori”, per il giornale dei licei “Foscolo Vox” distribuito nei giorni scorsi in occasione della “Notte dei Licei”. Una conversazione dedicata alle opportunità per i giovani in vista di Agrigento Capitale della Cultura 2025

La bella notizia per tutti noi è Agrigento Capitale della Cultura 2025. Cosa ne pensa Felice Cavallaro, giornalista e scrittore che da molti anni è impegnato nella valorizzazione dei luoghi culturali di questo territorio?

Considero questo risultato una grande opportunità per mettere alla prova chi amministra e chi vive in un angolo della terra che a volte ci sembra un paradiso e altre volte un inferno. E’ il momento di una grande riflessione perché con questa scelta in tanti, anche fuori dalla Sicilia, hanno dato fiducia a chi da tempo ad Agrigento e nei centri vicini opera per un riscatto civile e culturale. Non dimentichiamo che, a parte le bellezze di cui andiamo fieri, dai Templi alla Scala dei Turchi giusto per fare solo due esempi, quanti vivono ed operano in questa area carica di antica civiltà sono costretti a sopportare i guasti di una comunità aggredita da alcuni mali altrettanto antichi. Pesa la presenza di una criminalità a volte feroce, come è accaduto per i gravi fatti di mafia. Pesa il sottosviluppo determinato da una classe politica a volte incapace di risolvere problemi come quelli della spazzatura, del decoro urbano, dell’abusivismo. Noi possiamo adesso presentarci al mondo sbandierando il meglio che abbiamo, coscienti però di volere cancellare le brutture del passato e del presente.

Felice Cavallaro

Anche la “Strada degli Scrittori” ha contribuito, assieme a tante altre istituzioni e associazioni, a delineare il progetto vincente. Nello specifico la vostra idea è quella di valorizzare anche le “piazze” nei dintorni della città, i luoghi dei grandi scrittori… di cosa si tratta?

La “Strada” è nata dieci anni fa per tentare di convincere i visitatori attratti soprattutto dai resti archeologici di Agrigento a non fermarsi solo per un’ora, solo per scattare una foto davanti alle colonne doriche del Tempio della Concordia o del Tempio di Giunone, scappando via subito dopo con i loro pullman verso altre mete da percorrere velocemente, come accadeva, come ancora accade per tanti turisti frettolosi. L’obiettivo è di rivolgerci a viaggiatori consapevoli per condurli fra le “piazze” della “capitale”. Si, abbiamo chiamato così i paesi in cui sono nati o hanno trovato ispirazione i grandi del Novecento, da Pirandello a Sciascia, da Tomasi di Lampedusa a Camilleri e così via. Centri come Porto Empedocle o Racalmuto, Palma di Montechiaro o la stessa Vigàta del commissario Montalbano sono i luoghi che illuminano un itinerario capace di arricchire la conoscenza e l’anima del viaggiatore. Vogliamo avvicinare l’ospite ai libri dei grandi autori, alla storia e all’economia di paesi dove teatri, conventi, castelli, fondazioni, case-museo offrono l’opportunità di un soggiorno ricco, divertente, appagante sotto tanti aspetti. Ma, tornando ai nostri mali, abbiamo sempre detto che la Strada degli Scrittori deve essere chiamata e deve essere considerata anche la “Strada della Legalità”. Con un riferimento immediato sia agli scrittori che hanno raccontato quei mali, sia alle vittime cadute per realizzare un mondo giusto, equo, senza mafia. E in questo quadro la città di Canicattì ha un peso fondamentale perché da qui partirono il giudice Antonino Saetta con il figlio Stefano e il giudice Rosario Livatino quando in due efferati agguati furono barbaramente trucidati. Il sacrificio dei giusti deve diventare occasione di richiamo dimostrando al mondo la nostra volontà di cambiare pagina, di opporci al malaffare e alla malapolitica ogni giorno con le scelte di ogni cittadino.

Cosa può significare per noi studenti quest’occasione?

Dovete dimostrare al mondo degli adulti di volere un mondo diverso da quello che vi stiamo consegnando. Ma dovete anche impegnarvi per conoscere e valorizzare i tesori che abbiamo vicino, sui quali a volte camminiamo senza vederli, senza renderci conto di quanto possono offrirci. L’idea della Strada degli Scrittori si innesta nel percorso produttivo che immagino per la capitale della cultura. La tutela di ambiente, parchi, conventi o teatri, la valorizzazione degli aspetti culturali con un incremento dei viaggiatori e dei turisti di vari settori (scolastico, religioso…) può trasformarsi in una occasione produttiva per chi ha un’attività commerciale, per ristoranti e bar, per chi gestisce gli alberghi, per chi si occupa dei trasporti, di guide e accompagnatori. Sono solo degli esempi per capire che se si mette in moto questo meccanismo apriranno più botteghe artigianali, più negozi, che ogni attività potrà dare più lavoro, facendo germogliare e moltiplicare le occasioni di lavoro. Come è accaduto a Favara con la Farm Cultural Park, una sorta di galleria d’arte moderna a cielo aperto, fra i vecchi cortili del centro storico. Una scommessa. Vinta perché tutt’intorno sono venuti fuori bar, pub, alberghi, perché gli amministratori si sono dati da fare per aprire e attrezzare meglio il Castello Chiaramontano, la Biblioteca comunale, la stessa piazza principale. Esempio concreto di quanto si può fare e di quanto si dovrà ancora fare per rendere più vivibile l’intera cittadina di Favara dove permangono orrori urbanistici e scempi antichi.

La “Strada degli Scrittori”, comunque, continua a svolgere un ruolo importante anche per i giovani. Anche quest’anno si farà il Master di scrittura? Ci può anticipare qualcosa?

Quest’anno il master si avvicinerà ancora di più ai giovani trasportandoli verso il tema della poesia. Abbiamo scelto di parlare dei “nuovi poeti”. Definiamo così gli autori delle canzoni, parolieri e cantautori, maestri di nuovi linguaggi, di attraversamenti del presente segnati da versi e note che… non sono solo canzonette. Diciamo che le parole delle canzoni moderne sono versi capaci di avvicinare i giovani alla poesia. Hanno infatti segnato tante epoche, fino alle rime possenti di tanti moderni rapper. Questo il titolo ancora provvisorio del master: “Le parole della musica”. Appunto, parole, impegno, forza della musica popolare, della poesia, delle riflessioni, dell’amore intonato nei ritornelli. Il tutto raccontato dagli artisti invitati, ovviamente anche con riferimento al rapporto fra musica e arte, musica e tv o cinema, musica e show.

da “Foscolo Vox” – Maggio 2023

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