Il gatto, forse è quello che noi saremmo voluti essere e non siamo mai divenuti. Guarda foto gallery
Amo i gatti. Negli ultimi trent’anni ne abbiamo sempre avuto qualcuno per casa. Ma amo pure i cani, i cavalli, gli uccelli, e in generale tutta la natura.
Il gatto, forse è quello che noi saremmo voluti essere e non siamo mai divenuti. Spiriti liberi, curiosi, affettuosi, indipendenti ma riconoscenti con le persone care.
E poi sono nato sotto il segno del leone… chissà?
Una volta tutte le città erano piene di gatti, liberi di salire e scendere dai tetti, di dormire nell’ombra dei cortili, pronti alla rissa coi cani del quartiere. Oggi sono rimasti i topi, loro eterni antagonisti, liberi di crescere e svilupparsi nelle piccole città di provincia o nelle metropoli super tecnologiche.
Questi gatti che oggi vi presento sono quelli che ho incontrato nei miei viaggi, o quelli a cui ho dato una manciata di croccantini nel parcheggio di casa mia. E poi ci sono quelli che sono cresciuti con noi, a casa: Juli, Manolo, Chicca e Minù. Ma ci sono pure Romeo e Tiky, a Milano.