Racalmuto. Centinaia di volontari, tra educatori e animatori, svolgono un importante servizio nella comunità. Ieri sera festa dell’Azione cattolica, centenaria istituzione e “palestra di vita” per tante generazioni di racalmutesi
Lavorano in silenzio, senza proclami, senza far rumore, senza esaltarsi sui social o nei vari gruppi WhatsApp, eppure fanno un lavoro che vale più di mille iniziative. Senza il loro contributo una comunità sarebbe sicuramente più povera. Non cercano soldi, credono in quel che fanno e distribuiscono sorrisi ai più piccoli.
In un mondo, in questo nostro piccolo mondo che è Racalmuto, fatto spesso di personalismi e individualismi, divisioni, invidie e imposture, urla e frastuoni, il loro servizio è ricchezza e fortezza.
Lavorano in silenzio, ma fanno rumore. Sono come i poeti cantati da Alda Merini, che “lavorano di notte, quando tace il rumore della folla e termina il linciaggio delle ore”. Sono i tanti volontari che collaborano dentro la Comunità Ecclesiale, giovani e meno giovani spinti da fede e passione, che riescono a raggruppare la Comunità dei più piccoli e a coinvolgere famiglie intere nel percorso formativo di ragazze e ragazzi.
In un contesto dove non mancano, purtroppo per tanti giovani, annosi e dannosi problemi causati da disoccupazione, droga e alcol, in un tempo in cui tutto appare noioso povero e superficiale, sicuramente i luoghi di aggregazione svolgono un ruolo fondamentale nella formazione della fascia più giovane di un piccolo paese.
E così ieri sera, alla presenza di tanta gente, in occasione della giornata conclusiva delle attività dell’Azione cattolica, sono apparsi carichi di entusiasmo i tanti educatori e animatori di una delle realtà più antiche e durature del paese.
L’Azione cattolica di Racalmuto, centenaria presenza nella comunità, è sempre stata una “palestra di vita” per diverse generazioni di racalmutesi, luogo dove si distribuiscono sani valori e sani princìpi.
Dopo gli anni della pandemia e delle pesanti restrizioni, ieri, nella nuova chiesa “Gesù Maestro”, si sono riuniti decine di bambini, giovani e adulti, famiglie intere, in un momento di riflessione e festa, alla presenza dell’arciprete Don Carmelo La Magra, di Don Angelo Martorana e dei numerosi educatori.
E proprio a loro, ai tanti che si occupano dei più piccoli va detto pubblicamente grazie. Una comunità è più ricca se tanta gente all’interno delle parrocchie – solo nell’Azione cattolica saranno una settantina, per poi aggiungere i responsabili dei vari gruppi, scout e catechisti – opera con spirito di volontariato e con grande e generoso entusiasmo.
Perciò occorre ringraziare coloro che tengono in vita l’Azione cattolica (e tanti altri gruppi, naturalmente, comprese le associazioni socio-culturali che operano nel territorio) e offrono il loro tempo libero mettendolo a disposizione dei più piccoli. Contribuendo a costruire, mattone su mattone, come si diceva una volta, le fondamenta di una comunità.