Così Rino La Mendola, Presidente dell’Ordine degli Architetti. “In questa fase, bisogna lavorare senza ulteriori indugi all’inserimento dello scalo agrigentino nel piano nazionale degli aeroporti”.
“Potrebbe essere questa la scintilla per indurre le istituzioni competenti ad avviare la prima fase della tabella di marcia per la concreta realizzazione dell’aeroporto Valle dei Templi: la fase della programmazione, con l’inserimento dello scalo agrigentino nel Piano Nazionale degli Aeroporti, supportato dalla documentazione necessaria a dimostrarne la sostenibilità economica nel tempo”.
Così il presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola sull’obiettivo conseguito dai parlamentari agrigentini “di inserire uno specifico articolo nel cosiddetto decreto Sud, confermando al tempo stesso la necessità di seguire un cronoprogramma, distinto in due fasi: la prima, che riguarda l’inserimento dell’infrastruttura nella programmazione nazionale, e la seconda, che riguarda invece la progettazione e l’esecuzione dei lavori”.
“L’articolo 8 bis – spiega La Mendola – fissa un termine di 120 giorni per la presentazione di un progetto al ministero delle Infrastrutture. Non vorremmo registrare, tra quattro mesi, il mancato rispetto di tale termine e il conseguente demagogico scambio di accuse tra opposte fazioni politiche. Dopo decenni di vana attesa, i cittadini pretendono fatti concreti e non tollererebbero ulteriori schermaglie politiche sulla loro pelle. Lanciamo dunque un appello ai parlamentari agrigentini e alle istituzioni competenti affinché le recenti notizie sulla realizzazione dell’aeroporto Valle dei Templi si distinguano dai soliti proclami politici che illudono i cittadini da troppo tempo, puntando alla concreta realizzazione dello scalo. In questa fase, bisogna lavorare senza ulteriori indugi all’inserimento dello scalo agrigentino nel piano nazionale degli aeroporti, redatto dall’Enac nel mese di ottobre dello scorso anno e depositato al ministero delle Infrastrutture. A quel punto (e solo a quel punto) potremo puntare alla posa della prima pietra entro i successivi cinque anni. Ribadiamo, comunque, che affinché ciò avvenga i nostri rappresentanti istituzionali e politici – conclude il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento – dovranno lavorare all’unisono, abbandonando la politica dei veti incrociati che per tanti anni ha tarpato le ali allo sviluppo socioeconomico della nostra terra”.