Dal 10 al 12 maggio all’Aurum di Pescara la seconda edizione del Festival Internazionale di Fotografia e Giornalismo “Flaianofo”. Tra i relatori Franco Carlisi.
Si apre domani all’Aurum di Pescara la seconda edizione del Festival Internazionale di Fotografia e Giornalismo “Flaianofo“. Due giorni di talk con i più grandi fotoreporter italiani sul tema “I marziani dell’immagine: sguardi sull’Italia contemporanea”.
Tra gli ospiti Franco Carlisi, fotografo, regista e sceneggiatore, che dal 1999 svolge la propria attività prevalentemente nei Paesi del bacino del Mediterraneo, alternando la necessità della testimonianza all’uso diaristico e introspettivo del mezzo video-fotografico.
“Una felicità dopo”, il titolo del suo talk in programma sabato 11 maggio, alle 10. all’Aurum.
“Esistono in letteratura molte riflessioni e ricerche sul tema della felicità e – pensate – esiste persino una Scienza della Felicità – scrive Franco Carlisi – Mi guardo bene dall’indagare, non voglio sapere sull’argomento più di quanto già non ne sappia, dolorosamente. Posso parlarne da uomo comune che solo di rado ha intrattenuto con la felicità rapporti di intimità. E l’ha rincorsa, corteggiata, desiderata come si fa con un’amante bisbetica che ora si nega ora si dà. Dopo l’Eden, credo infatti, non sia data felicità che si possa trattenere, che si possa godere nel tempo di un fremito senza vederla subito dopo corrotta dal travaglio dell’esistenza. Tuttavia, capisco che celebrare la felicità sia già una maniera di farla esistere (…) E comunque una retorica della felicità è sempre preferibile alla retorica del dolore come opportunità o del dolore che ci rende migliori. Ho pensato così che parlare di felicità potesse far bene. Che solo a nominarla si sta meglio (…) Allora ho iniziato a cercare in una scatola di latta o dovunque abitasse nella mia mente, il giorno in cui sono stato felice. Perché, come la maggior parte di voi sapranno, si capisce di essere stati felici dopo. Dopo che uno ha perso qualcosa o qualcuno, dopo che si è ormai avanti negli anni, dopo che si è andati via da casa, dopo che si è conclusa la settimana o quel mese o quell’anno o semplicemente quell’ora, quel momento, quell’istante. Dopo. E il dopo appartiene totalmente alla fotografia”.
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