Elezioni Racalmuto. Parla il sindaco uscente Vincenzo Maniglia: “Anche se non mi sono ricandidato il mio impegno per Racalmuto continua”
A Racalmuto l’8 e il 9 giugno si voterà per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale. Come ormai è noto sono tre i candidati a sindaco: Calogero Bongiorno, sostenuto dalla lista “La svolta per Racalmuto – Bongiorno sindaco”; Salvatore Petrotto, sostenuto dalla lista “Racalmuto riparte – Petrotto sindaco”; Salvatore Picone, sostenuto dalla lista “Un paese per tutti – Salvatore Picone sindaco”.
Non figura tra i candidati il sindaco uscente Vincenzo Maniglia. “Oggi, purtroppo, le circostanze non consentono una mia ricandidatura”. Così Maniglia ha motivato la sua decisione. Parole affidate ad un manifesto rivolto a tutti i cittadini e ribadite al nostro giornale. “Tuttavia – sottolinea – questo non segna la fine del mio impegno per questa città che amo così profondamente”.
Sindaco quali sono le circostanze di cui lei parla e come pensa di continuare il suo impegno per Racalmuto
Quando si crea un progetto ed un programma per la città è consequenziale che tutti i protagonisti di quel progetto hanno il dovere di mettere in campo le proprie competenze e capacità affinché il progetto diventi realtà. Bene, in questi cinque anni di amministrazione, i protagonisti di quel progetto spesso non hanno lavorato di squadra, non hanno fatto quadrato e difeso le scelte operate o addirittura hanno preso i meriti solo sulle cose positive scaricando al Sindaco la responsabilità delle cose negative. L’impegno politico di cui parlo nel manifesto è lo stesso che mi vede attivo da più di un trentennio ed è dunque naturale che possa essere portato avanti, indipendentemente dalla carica. L’ho sempre fatto e continuerò a farlo.
Nel suo messaggio ai cittadini lei invita la politica locale “a fare una riflessione sulle scelte operate”. A cosa si riferisce quando parla di scelte?
La politica locale deve fare un salto di qualità, deve in sintesi costruire con continuità il progetto per Racalmuto. Per fare un esempio: quando si semina qualcosa si attendono i frutti che matureranno negli anni successivi. Purtroppo ci sono alcuni che puntualmente decidono di rimettere in gioco tutto, di “far saltare il tavolo” , di iniziare tutto d’accapo. Questa fluidità di intenti e d’interessi non aiuta la crescita della città e crea confusione e i giudizi negativi dei cittadini verso la classe politica tutta con la conseguenza che molti, uomini e donne capaci, non vogliono mettersi in gioco.
5 anni alla guida del Comune, cosa le lascia questa esperienza?
Mi lascia un grande patrimonio di esperienze, da quelle umane a quelle politico-amministrative. Guidare una città è qualcosa di indescrivibile, rappresentare la città è un orgoglio che ti porti dietro per tutta la vita e per questo motivo ho ringraziato tutti i cittadini che mi hanno permesso di rappresentarli. Facendo il Sindaco si comprendono tante cose e ti rendi conto che a volte non è facile risolvere tutti i problemi di una comunità; spesso non ci sono soldi a sufficienza e si ha la sensazione di essere in trincea senza sufficienti armi a disposizione.
Quali sono le priorità di questo paese?
Prioritario è rendere efficienti i servizi, anche quelli non gestiti direttamente dal Comune, pretendere maggiori possibilità di lavoro che a Racalmuto manca ed esaspera i cittadini, prioritaria è anche la necessità di mettere in rete e di ottimizzare l’azione di tutti i promotori turistico-culturali. Tanto si è fatto in questi anni e Racalmuto è cresciuta come meta turistica per le sue molteplici valenze, ma ancora tanto c’è da fare per consolidare i risultati e creare molte più opportunità economiche e di lavoro.
Quali consigli si sente di dare, anche alla luce della sua esperienza, al futuro sindaco di Racalmuto
Consiglio vivamente di non ingannare i cittadini, di pretendere da se stesso e da tutti coloro che lo hanno sostenuto un impegno costante reale, sacrificando il proprio tempo a servizio della collettività; di non cedere alle pressioni politiche di parte se queste si discostano dal progetto amministrativo; di fare scelte coraggiose e coerenti con il bene comune, anche antipopolari se queste sono necessarie alla crescita della comunità; di incoraggiare gli impiegati a migliorare le loro competenze e le loro professionalità, requisiti necessari per avere una macchina amministrativa più moderna, efficiente e di qualità. Io, tutto questo l’ho fatto, mi auguro che anche gli atri lo facciano per la nostra città. Buona fortuna.
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