Fondato a Racalmuto nel 1980

“Questa festa ci dice chi siamo e da dove veniamo”

HAMILTON IN LINEA Charles Criminisi, animatore culturale ad Hamilton e con radici a Racalmuto, racconta il valore della Festa del Monte per tanti emigrati: “Abbiamo bisogno di esaltare il senso di comunità e dello stare insieme. Questo è ciò che la festa ci dona nel luogo a cui ci sentiamo legati”

“L’acchianata dei cavalli” durante la festa del Monte (Foto S. Picone)

La festa della Madonna del Monte è stata da poco celebrata in entrambe le città gemellate di Hamilton e Racalmuto. Si tratta dell’evento più recente di una serie di celebrazioni, risalenti al sedicesimo secolo a Racalmuto ed alla prima parte degli anni ‘30 per Hamilton.

Mi ricordo di aver sentito parlare della festa sin da quando ero bambino. Queste storie che mi raccontavano i familiari più anziani ed i loro amici, risuonavano al mio orecchio Canadese e me la facevano apparire come un meraviglioso spettacolo misterioso. Mi sembrava fosse anche un raro privilegio potervi essere li di persona, dal momento che negli anni Sessanta, pochissimi emigrati avrebbero potuto affrontare la spesa del viaggio alla loro terra natale.

Adesso che ho raggiunto ed oltrepassato i sessanta ed ho vissuto la festa diverse volte, il tempo e l’esperienza mi portano a riflettere su ciò che essa significhi per me.

Charles Criminisi

Per prima cosa mi fa sentire concretamente legato, parte di una tradizione che risale a più di 500 anni fa e che ha visto persone di secoli diversi esprimere la propria devozione alla Madonna. Il modo in cui esprimevano il loro affetto e tradizione probabilmente sarà stato molto diverso, ma la motivazione interiore era la stessa: sentirsi parte di una celebrazione comunitaria che li faceva sentire uniti, partecipi di qualcosa di più grande e di più importante di loro stessi.

Ed è così che mi sento anch’io. In questo mondo moderno, centrato sull’individuo ed i suoi diritti personali, sulla presunzione che tutto sia dovuto, abbiamo bisogno di esaltare il senso di comunità e dello stare insieme. Questo è ciò che la Festa ci dona. Parlando del tema dell’individuo contrapposto alla comunità non posso fare a meno di aggiungere che la festa ci da l’opportunità di sacrificare il nostro tempo, talenti e risorse per un bene più grande.

La festa del Monte ad Hamilton, giugno 2024

Ho visto mia madre e molti altri immigrati seguire altruisticamente la processione della Madonna su per James street ad Hamilton, cantando e pregando, sia con il caldo torrido che con la pioggia torrenziale. Molti donare ciò che avevano guadagnato con grande fatica. Altri ancora moltiplicare i loro sforzi per la miglior riuscita della festa. Ciascuno di loro partecipare con il cuore e con la mente. Tutti quanti con lo stesso sentimento comune: non esiste alcuna altra scelta se non lasciarsi coinvolgere da questo fervore religioso.

Racalmuto, l’altare ligneo del 1777 dove si venera la Madonna del Monte (foto Salvatore Picone)

Mi rincuora pensare che almeno una volta all’anno, due se si partecipa ad entrambe le versioni della festa, ci venga offerta la possibilità di riunirci e fare del nostro meglio. Poi c’è anche la spettacolarità della celebrazione in onore di Maria. Arte e cultura senza eguali. Dalla ricostruzione della nave che porta la Madonna ed i vari “Cilii” ai cavalli bardati con piume magnifiche ed i colorati abiti d’epoca, indossati dalle dame ed i cavalieri che partecipano alla processione, tutte queste cose mi fanno pensare alle ricche e sfarzose opere musicali.

Poi ci sono i suonatori di tamburo… non sono mai stato capace di ascoltare il battito ritmato dei tamburi senza piangere. È qualcosa in quel suono che evoca in me un profondo senso di gioia, orgoglio, devozione ed amore. È anche un richiamo forte e chiaro ad unirci e stare insieme all’unisono.

Infine, la festa è un ponte tra coloro che abitano in Sicilia e gli emigrati sparsi ovunque per il mondo. È qualcosa che abbiamo in comune e della quale possiamo parlare senza il bisogno di spiegarne origini, storia e dettagli. Ciò permette a noi emigrati l’opportunità di visitare la madre patria dei nostri antenati e condividere con la gente del luogo una celebrazione unificata. Di base è una festa religiosa, ma è anche una celebrazione di chi siamo e da dove veniamo. Mi auguro che le prossime generazioni possano prendere parte alla festa e si creino nuovi “ponti” tra ciò che abbiamo in comune e da ciò possano comprendere le loro radici e se stessi.

Festa del Monte 2024

Se in qualche modo potessi viaggiare indietro nel tempo, direi al me stesso a giovane che la festa della Madonna del Monte è, come mi è stato raccontato, un meraviglioso spettacolo misterioso, che è un privilegio parteciparvi, ma è molto altro ancora… è il luogo a cui ci sentiamo legati, in cui siamo uniti, siamo altruisti, godiamo della bellezza e possiamo stare insieme a persone provenienti da tutto il mondo che hanno molto in comune sebbene vivano le loro vite quotidianamente in luoghi diversi. E se potessi fare un viaggio nel tempo il me stesso giovane sarebbe pieno di gioia e di meraviglia.

Traduzione: Adele Maria Troisi

What the Festa means to me

The festa della Madonna del Monte has recently been celebrated in the twin cities of Hamilton and Racalmuto. These are the latest in a long history of this storied event, dating back to the 16th century in Racalmuto and the early part of the 1930s in Hamilton.

From the time that I was a young child, I heard tell of the festa. These stories, told to me by the elders in our family and their friends, made it sound, to my Canadian ears and imagination, like a mysterious, wonderful spectacle. It also sounded like something that was a rare privilege to attend in person as, in the 1960s, very few immigrants could afford to make the trip to their motherland.

Il giovane Carmelo Agrò sventola la “bandiera” del Cero dei Borgesi

Now that I am a person in my mid 60s and have experienced the Festa a number of times, time and experience help me to reflect on what the Festa means to me.

Firstly, it makes me feel grounded in the sense that I am part of a tradition that goes back more than 500 years and has seen people of each century express devotion to the Madonna. The manner in which they expressed their love and devotion likely looked very different but their internal motivation was likely the same… to be part of a communal celebration that made them feel connected and part of something larger and more important than themselves. This is also how I feel. In this modern world centred on the individual with personal rights and entitlements paramount, we need more emphasis on community and coming together. The festa give this to us.

Following along the theme of the individual vs the collective, The Festa also gives us an opportunity to sacrifice our time, talents and resources for the greater good. I have seen my Mother and many other immigrants selflessly follow the Madonna up James Street in Hamilton, singing and praying, through extreme heat and torrential rain. Many donating their hard earned money. Still more giving of their time and talent to make the Festa a success. Each of them participating with all their heart and mind.

Il “Cilio degli Emigrati” passa da “Casa Sciascia”: due nuovi simboli del gemellaggio Racalmuto-Hamilton

All of them feeling that there was no option but to engage in this religious dedication. It is rare to see this type of selflessness. It is heartening for me to think that at least once per year, twice if you attend both versions of the Festa, we have an opportunity to come together and give of ourselves.

Then there is the pure spectacle of the celebration in honour of Mary. The art and culture of it is unparalleled. From the vessels used to carrying the Madonna and the various Cilii to the horses decorated in glorious plumage, and the colourful period costumes worn by the young women and men participating in the procession, all of these remind me of opulent and rich musical operas. Then there are the drummers… I have never been able to hear the sonorous beat of the drums without crying. There is something about the sound that evokes intense feelings of joy, pride, devotion and love. It is also a clarion call summoning us to come together in unison.

I cavalli bardati a festa anche ad Hamilton, in Canada

Finally, the festa is a bridge between those in Sicilia and the diaspora spread far and wide around the world. It is something we have in common and can discuss without having to explain its background, history and details. It gives us immigrants an opportunity to visit the homeland of our ancestors and share with the locals a unified celebration. It is a religious feast at its core but also a celebration of who we are and where we come from. It is my hope that future generations can participate in the Festa and other “bridges” that we have in common and thereby also come to understand their roots and themselves.

La “Bandiera del Cero” realizzata dal giovane Burgisi Fabrizio Sardo

If I could somehow travel back in time I would tell the young version of myself that the Festa della Madonna del Monte is, as I was told, a mysterious, wonderful spectacle that is a privilege to participate in but it is so much more… it is a place where we feel grounded, come together, be selfless, enjoy beauty, and be with humans from around the world who have so much in common even though our daily lives take place in diverse lands. And if I could engage in time travel, my young self would be amazed and joyous.

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