Al teatro Regina Margherita di Racalmuto la presentazione del suo nuovo romanzo La Magna Via. Una piacevolissima serata, con tanta cultura, calore e buon umore
Mi ci ha trascinata contro la mia volontà. Sì, perché io di andare a teatro, venerdì sera, proprio non ne avevo voglia. Avrei preferito accendere il camino, tirare fuori gli addobbi natalizi e preparare l’albero. Ma no, non c’è stato verso, dovevamo andare al Regina Margherita per la presentazione del libro di Gaetano Savatteri.
Vista così mio marito potrebbe apparire un appassionato di libri. Purtroppo devo deludervi, a sua madre non ci assomiglia neanche lontanamente. A dire il vero, più che per Gaetano a teatro è voluto andare per incontrare Ester Pantano, la Suleima di Makari, di cui sin dalla prima puntata della fiction televisiva si è innamorato. E allora come avrei potuto negargli la possibilità di incontrarla? Non ce l’ho fatta, mi sono dovuta sacrificare.
E così eccomi in platea ad assistere a quella che poi si è rivelata una piacevolissima conversazione tra Felice Cavallaro, Gaetano Savatteri, Ester Pantano, Giancarlo Macaluso e Tiziana Crisafulli su “La Magna Via”, il nuovo romanzo di Gaetano, edito da Sellerio, che speriamo possa presto diventare fiction della seguitissima serie Tv Màkari.
La novità del nuovo romanzo, per i racalmutesi, sta nel fatto che Savatteri, partendo da Palermo attraverso le trazzere della Magna Via, porta a Racalmuto Saverio La Manna, Peppe Piccionello, il Professore La Manna, l’amico Mimì e Suleima. Finalmente si è deciso a portarli nel paese di Sciascia, dove guidati da un cicerone d’eccezione, Totò Picone, scoprono i luoghi che hanno ispirato lo scrittore racalmutese: e così il circolo Unione, la piazza, il santuario della Madonna del Monte, Casa Sciascia e altri luoghi diventano meta dell’allegra brigata.
E qui mi fermo, perché non voglio spoilerare altro sul romanzo di cui Savatteri ha fornito qualche anticipazione. Anzi no, mi sembra doveroso sottolineare come “La Magna Via” si differenzi dai romanzi precedenti per i temi sociali a cui si accosta, primo fra tutti lo spopolamento dei paesi dell’entroterra, l’emigrazione e la restanza, fenomeno quest’ultimo raro, ma che delinea un’inversione di tendenza e alimenta nuove speranze per chi sceglie di rimanere in paese per vedere crescere i propri figli.
E tra i nuovi personaggi che popolano il nuovo romanzo di Savatteri, con immensa gioia di mio marito, c’è Socrate, un cane saggio che i pellegrini di Makari incontrano lungo il loro percorso e che li segue fino a Racalmuto.
Queste informazioni, sapientemente mediate da Felice Cavallaro, hanno fatto capolino nel corso della serata, mentre Gaetano raccontava i propri esordi come giornalista prima per Malgrado Tutto e poi per il Giornale di Sicilia, per arrivare a L’Indipendente, e per approdare poi a Mediaset. Insomma Gaetano, secondo Giancarlo Macaluso, è stato uno fortunato, anche nel trovare un parcheggio. Di fatto per lui il padre, il maestro Calogero Savatteri, aveva pensato ad una carriera da notaio o vice prefetto, non da prefetto, ma da vice prefetto perché avrebbe avuto meno responsabilità. Ma a Gaetano piaceva scrivere e di fare il notaio non ne ha voluto sapere.
“Ha fatto bene ad imporsi – dice qualcuno in paese – ma non si capisce perché ha ambientato i suoi romanzi a Makari e non a Racalmuto?”
“Prima di scrivere il mio primo romanzo – dice Savatteri – sono andato a Palermo, in assessorato, per chiedere se potessi ambientare un romanzo a Racalmuto. Non era possibile perché a Racalmuto c’era Sciascia. Allora ad Agrigento? No, c’è Pirandello. A Porto Empedocle? No, c’è Camilleri. Insomma, in Sicilia tutto era preso, rimanevano liberi solo alcuni luoghi tra cui Makari. E allora ho scelto Makari”.
Sarà vero? Non lo so, ciò che conta è che alla fine Suleima a Racalmuto c’è arrivata per raccontare la sua storia di ballerina, cantante, attrice di teatro e televisiva. Sul palco del Regina Margherita ha anche cantato, e nell’intonare un suo inedito ha dimostrato di non essere solo bella, ma anche molto brava.
Insomma, quella che poteva essere una semplice presentazione si è trasformata in una piacevolissima serata, con tanta cultura, calore e buon umore, arricchita dalla lettura, a cura di Ignazio Marchese e Gigi Restivo, di pagine del libro, e, a gentile richiesta, anche di un autografo o di un selfie con Savatteri e Pantano.
La presentazione si è aperta con gli interventi di Pippo Di Falco, presidente di “Casa Sciascia”, e con gli interventi di saluto del sindaco di Racalmuto Calogero Bongiorno e dell’Assessore alla Cultura Luigi Castiglione.
Guarda le foto di Pietro Tulumello