Cuore sonoro della tradizione e della comunità, pronta al debutto una nuova formazione, frutto di un importante ricambio generazionale

Non c’è festa paesana che possa dirsi davvero compiuta senza la banda musicale. A Favara, questo concetto è un sentimento collettivo, radicato nella memoria e nella cultura del territorio. Che si tratti di una ricorrenza religiosa, civile o istituzionale, il suono della banda è il filo musicale che unisce generazioni, che accompagna la gioia e la commozione di momenti carichi di significato.
Impossibile immaginare una processione senza il seguito dei musicisti in uniforme, senza il tocco solenne dei tamburi o il richiamo acuto delle trombe. E come si potrebbe vivere appieno il 4 Novembre o il 25 Aprile senza ascoltare dal vivo l’Inno di Mameli o “La leggenda del Piave”? Il Venerdì Santo, con le sue atmosfere intense e silenziose, trova nella banda l’anima sonora capace di trasformare una camminata in un momento di profonda riflessione, grazie anche alle struggenti note di “Ah sì, versate lacrime”.

Proprio stasera, la banda musicale di Favara tornerà a percorrere le vie del paese, accompagnando l’Urna del Cristo Morto. Un appuntamento carico di significato, arricchito quest’anno da una ventata di novità: una nuova formazione musicale, frutto di un importante ricambio generazionale. Giovani promettenti si sono uniti agli elementi storici del complesso, segnando un vero e proprio rilancio dopo il periodo di stasi imposto dalla pandemia, che aveva interrotto anche i corsi di avviamento musicale.
A dare nuovo slancio alla banda è l’Associazione Musicale APS “Giuseppe Lentini”, oggi guidata dal Maestro Gaetano Lentini e dal figlio Giuseppe. La direzione artistica e musicale è affidata al Maestro Enza Vaccaro, diplomata in clarinetto al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta e storica componente della banda favarese. Tra le figure di spicco, Gianluca Corallo è stato nominato Capo Banda: con il suo flicorno baritono, rappresenta il perfetto equilibrio tra esperienza e passione.

Ma l’obiettivo della banda non è solo quello di suonare per le feste. Il vero scopo è promuovere la cultura musicale, offrire uno spazio aggregativo per i giovani e contribuire alla crescita sociale del territorio. Un’eredità che affonda le radici nel 1991, anno in cui il compianto Maestro Giuseppe Lentini fondò l’Associazione Musicale “Vincenzo Bellini”, poi ribattezzata in suo onore. Il debutto della banda avvenne due giorni dopo, il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe. Da allora, la banda non ha mai smesso di accompagnare con le sue note i momenti più importanti della vita cittadina. Alla morte del fondatore, nel 2007, la direzione passò nelle mani del figlio Gaetano, che con dedizione ha portato avanti l’opera del padre, mantenendo viva una tradizione che è diventata parte dell’identità di Favara.

Anche questa sera, la banda sarà lì, a dare voce e anima alla Spartenza, il toccante momento che rappresenta la separazione tra la Madonna Addolorata e il Cristo Morto. Un passaggio carico di emozione che, senza le note della banda “Lentini”, non riuscirebbe a toccare il cuore dei fedeli con la stessa intensità.
Favara continua a camminare al passo della sua banda musicale, simbolo di memoria, appartenenza e rinascita. Un patrimonio vivo, che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.