Fondato a Racalmuto nel 1980

È Pasqua se sappiamo sorridere alla vita, anche se ci costringe tra quattro mura

E festeggiamo la vita, la salute, la serenità, la pace, il lavoro, la famiglia                                                                                                               

Valeria Iannuzzo

Era prevedibile, fortemente prevedibile, che sui social i nostalgici della Pasqua si scatenassero. Era ovvio, che lo facessero, perché accettare una Pasqua alternativa, speciale, inusuale non era assolutamente possibile, digeribile, accettabile. Che Pasqua è senza gite fuori porta, senza aprire i villini al mare o in campagna, senza i riti della settimana Santa, senza la vacanza all’estero, senza il pranzo con amici e parenti? Ditemi che Pasqua è?

E allora tutti a postare video di località turistiche, di riti pasquali, di Incontri, di cantate e processioni, di piatti tipici e di abiti nuovi. Ovviamente tutto questo “postaggio” è stato possibile attingendo alle memorie digitali di YouTube, Facebook e Instagram e in qualche caso anche ad archivi personali.

“Mah, che Pasqua è questa?” gridano in molti, forse in troppi. E io vi rispondo che questa è Pasqua.
È Pasqua se non siamo ricoverati in terapia intensiva o in un reparto Covid. È Pasqua se abbiamo, comunque, qualcosa da mettere a tavola e qualcosa in tasca per arrivare a fine mese. È Pasqua se non siamo in una bara o se non c’è una persona a noi cara. È Pasqua se in famiglia, anche se stretti, abbiamo la pace e l’armonia. È Pasqua se i sogni e i sacrifici di una vita non sono andati in frantumi. È Pasqua se crediamo nella salute quale bene prezioso. È Pasqua se il nostro partner non è diventato il nostro peggiore nemico. È Pasqua se sappiamo sorridere alla vita, anche se ci costringe tra quattro mura.

È Pasqua se crediamo. Ecco, forse il punto è proprio questo. Ai tanti nostalgici della Pasqua dico che tutta la loro nostalgia sta racchiusa nel credere nella Pasqua. Pasqua è rinascita. E se voi non ci credete, sappiate che è perfettamente inutile festeggiarla.
E in questo preciso momento, l’unico modo per poter rinascere, ritornare alla vita, una vita che comunque sarà diversa da quella di prima, è rimanere a casa, senza tutti i diversivi e le occasioni di svago a cui la Pasqua ci ha educati.

Rimanete a casa e festeggiate, anche con un piatto di spaghetti, ma festeggiate. Festeggiate la vita, la salute, la serenità, la pace, il lavoro, la famiglia, la Pasqua. E vi prego, finitela di postare qualcosa che non c’è più. I ricordi appartengono al passato e anche se è giusto che vadano custoditi, ciò che dovete lesinare, soprattutto in questo momento, è la salute, bene inestimabile, che ci permetterà di affrontare il futuro, magari incerto, ma comunque prossimo.

Condividi articolo:

spot_img

Block title

Un vero capolavoro della cultura contadina. Gli Archi di Pane a San Biagio Platani

Sono una istallazione unica nel panorama delle celebrazioni della Pasqua in Sicilia. Ecco come vengono realizzati. Si potranno ammirare dal 20 aprile all'8 giugno 2025. Le foto di Angelo Pitrone 

Favara, la Banda Musicale “Giuseppe Lentini” torna a percorrere le vie del paese

Cuore sonoro della tradizione e della comunità, pronta al debutto una nuova formazione, frutto di un importante ricambio generazionale

Pasqua e Pasquetta nella Valle dei Templi

Tutte le iniziative in programma. A Pasquetta al via anche il MUDIBUS tra la Valle e il centro storico

Gabriella Cucchiara tra le imprenditrici italiane celebrate dal Ministero del Made in Italy

L’imprenditrice agrigentina tra le protagoniste della mostra “Made in Italy – Impresa al Femminile”