Fondato a Racalmuto nel 1980

“Food and Beverage”. A Racalmuto bar e ristoranti insieme per combattere la crisi e guardare al futuro

Nostra intervista a Sergio Schillaci, presidente della neonata associazione che mette assieme le attività enogastronomiche del paese. Stasera prima iniziativa pubblica con l’adesione alla manifestazione “Risorgiamo Italia”: insegne accese e senza clienti per richiamare l’attenzione del governo sull’allarmante situazione che sta vivendo il comparto

Nel nostro fotomontaggio, la piazza Castello di Racalmuto in una foto del 2014 e, nel riquadro, Sergio Schillaci, presidente dell’associazione “Food And Beverage”

Finalmente anche le attività commerciali di Racalmuto faranno cooperazione. Food and Beverage. Perché a Racalmuto, si sa, si mangia e si beve bene. Da sempre. E per questo la nuova associazione non poteva che chiamarsi così, Food and Beverage. È stata appena costituita e mette assieme bar, ristoranti e pizzerie, pasticcerie, rosticcerie, gelaterie. E non è un caso che sia nata in un periodo difficile, dove un nemico invisibile ha costretto tutta la categoria ad abbassare le saracinesche in attesa di tempi migliori. Una strada in salita, probabilmente, che i componenti dell’associazione vogliono affrontare assieme e con ottimismo. Perché l’unione fa la forza.

L’associazione “Food and Beverage” è guidata da Sergio Schillaci, 42 anni, da poco tornato a Racalmuto dopo sette anni di esperienza a La Spezia, dove ha realizzato il suo sogno creando la sua attività di ristorazione tipica siciliana all’interno di un noto centro commerciale. È tornato a casa e la pizzeria di famiglia, nata nell’82, è diventata la “Nni Babà Restaurant Pizza”.
È arrivato il momento di rimboccarsi le maniche – ci dice Sergio – la nostra associazione nasce da un sogno inseguito per anni dal sottoscritto e da Calogero Salemi, titolare del Bar del Viale. Un progetto sano ed ambizioso a cui hanno aderito, in massa, tutte le aziende operanti nel nostro bel paese. Al nostro fianco abbiamo un pool di consulenti e legali, esperti sanitari e tanti altre realtà che contribuiranno alla crescita della nostra associazione. È vero, tutto nasce a ridosso di un brutto momento legato al Coronavirus, ma è il momento giusto per far nascere qualcosa di nuovo e trasmettere positività a tutta la cittadinanza racalmutese e a tutti i tessuti produttivi, alle diverse eccellenze presenti nel nostro territorio e che vanno incentivate e spronate, seguite e migliorate”.

Come?
“Favorendo prima di tutto la diffusione della cultura enogastronomica Racalmutese e siciliana in Italia e all’estero, attraverso la realizzazione di tour enogastronomici, degustazioni, incontri con produttori agricoli, con le aziende che hanno aderito all’associazione. E poi pensiamo a percorsi naturalistici, con lo scopo di far riscoprire la nostra ottima cucina tradizionale”.

Quali sono i vostri obiettivi?
Costruire innanzitutto la rappresentanza su tutto il territorio nazionale ed internazionale dei nostri prodotti. Creare occasioni di incontro sui problemi della categoria, favorendo una migliore conoscenza e cooperazione fra tutti i soggetti che operano nel settore, svolgendo attività informative, storico-culturali. Infatti facciamo forte leva sulla nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni e il nostro grande scrittore Leonardo Sciascia, con tutte le strutture che già esistono nel territorio, come la Fondazione Sciascia, ‘CasaSciascia’, i circoli storici e tante altre associazioni. Stiamo mettendo in moto tutta la macchina promozionale tramite siti web, blog e tutto quello che può servire per la diffusione della nostra attività. Inoltre, abbiamo pensato di organizzare corsi di formazione amatoriali per i soci attraverso corsi di cucina, percorsi di degustazione che si svolgeranno in luoghi che saranno individuati. Si è pensato di organizzare e gestire eventi pubblici e privati come convegni, congressi, sagre e quant’altro. Un’altra cosa importante sicuramente la stretta collaborazione con tutte le associazioni locali con cui già abbiamo avuto dei contatti dimostrando grande disponibilità a creare una sinergia che va nell’interesse esclusivo di tutto il tessuto economico e sociale del nostro paese. Quando finiranno le restrizioni, faremo un incontro per siglare un Protocollo d’intesa di stretta collaborazione tra la nostra associazione e tutti gli altri enti come il Consorzio turistico”.

Stasera la vostra prima uscita pubblica, diciamo così. Aderite all’iniziativa nazionale “Risorgiamo Italia – Ho.re.ca. unita”: saracinesche alzate e luci dei locali accese…
Abbiamo aderito e anche noi, come tanti, stasera dalle 21 alle 21:10, presso le nostre attività, faremo questo flash mob che consiste nell’aprire le saracinesche, accendere le luci dei locali e le insegne e due rappresentanti per ogni attività davanti all’ingresso del locale. Cinque minuti di protesta silenziosa ma efficace, solidali con tutte le attività commerciali e le Partita iva che stanno soffrendo in questo periodo”.

Naturalmente, ricordiamolo, senza gente…
Ovvio! Abbiamo comunicato alla cittadinanza che nessuno può partecipare all’evento tranne gli autorizzati, cioè i titolari delle aziende. Quindi invitiamo ancora una volta la cittadinanza a rimanere a casa come da disposizione ministeriale e non recarsi in prossimità dei locali che aderiscono all’iniziativa nazionale. La manifestazione vuole riportare le imprese del mangiar fuori casa – ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, rosticcerie, pasticcerie – all’attenzione di tutti i media e soprattutto dei politici, con l’obiettivo di accendere i riflettori e richiamare l’attenzione del Governo sul settore formato da un milione e trecentomila lavoratori che rischia di non riprendersi più. Finché lo Stato non ci darà le risposte appropriate e gli strumenti che meritiamo, le nostre saracinesche rimarranno abbassate“.

Luci accese, dunque, per un’ultima sera, come ribadiscono dal Movimento Imprese Ospitalità, anche a Racalmuto e in molti centri della Sicilia. E domani, 29 aprile, intorno alle 11, dopo la simbolica protesta della sera, il presidente dell’associazione Schillaci e il vice presidente Salvo Sardo, titolare del bar “Nni Popò”, si recheranno in municipio per consegnare le chiavi degli esercizi commerciali al sindaco e per ribadire l’allarmante situazione che sta vivendo tutto il comparto che, seppur unito, senza gli aiuti concreti dello Stato, dovrà affrontare una strada tutta in salita.

Intanto, considerato che molti locali si attrezzeranno, per l’estate, in spazi all’aperto, anche i sindaci e i consigli comunali potranno dimostrare vicinanza concreta a questi esercizi pubblici sospendendo, per esempio, la tassa sul suolo pubblico. Come stanno facendo in tante città anche della provincia di Agrigento.

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