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Fate pure shopping, ma non siate crudeli con vostro marito

I nostri uomini sono sopravvissuti indenni alla quarantena, preservando tutte le loro virtù. Pensare che dopo mesi di lock down possano reggere una giornata di shopping è pura follia

Valeria Iannuzzo

È terribilmente vero, siamo tutti presi dalla frenesia di ritornare alla normalità, riappropriarci della nostra vecchia vita, riprendere le consuete abitudini, chiudere definitivamente una pagina inaspettata della nostra storia. Uscire, fare una passeggiata, andare a cena con gli amici e perché no fare anche un giro di shopping. Abbiamo cercato invano di narcotizzarci con lo shopping online, comprando l’inacquistabile, ma alla fine abbiamo capito che non era appagante come credevamo. Adesso siamo più che mai consapevoli che non c’è niente di più gratificante e soddisfacente per una donna che una sana giornata di shopping in presenza, dal vivo, sul luogo. E allora, indossiamo un paio di scarpe comode e catapultiamoci nel centro commerciale più vicino o nella via dello shopping più affollata della nostra città per aprire le danze, o meglio per metterci in coda. Sì, perché se volete fare acquisti in negozio nulla è più come prima.

Innanzi tutto è d’obbligo la mascherina, e questo è il primo handicap, perché non sentite più l’odore di nuovo che solitamente stimola i sensi spingendovi allo shopping compulsivo. Poi dovete mettervi in fila in ogni singolo negozio per assicurare le distanze di sicurezza. Appena entrati dovete igienizzarvi le mani con un gel a base alcolica, gradevole alla prima applicazione, ma che inizia ad ustionarvi la pelle dopo il quarto negozio. Entrati, dopo una veloce ricognizione della merce, sempre col fiato sul collo dei commessi, una volta scelto il capo dovete fare la fila nei camerini, aspettando che li igienizzino e che sanifichino i capi da provare. Finalmente in camerino, venite invitate a provare il minor numero di capi possibili, così da farvi venire l’ansia e mollare tutto dopo la seconda prova.  Insomma, quella che pensavate potesse essere la vostra giornata, il vostro momento di svago si trasforma in un vero e proprio incubo.

Ma non finisce qua, perché se avete avuto l’insana idea di farvi accompagnare dal vostro uomo le cose si complicano irrimediabilmente. Se siete state tanto folli da averlo coinvolto nel vostro primo giro di shopping post quarantena, vi consiglio di agire d’istinto, non fatevi sensi di colpa, abbandonatelo subito all’entrata del centro commerciale o alla prima panchina disponibile anche a 40° all’ombra. Ripensandoci è meglio di no, sarebbe troppo crudele, meglio lasciarlo comodamente seduto al bar mentre sorseggia il suo caffè accompagnato da una buona fetta di cheese cake. Questa mi sembra la scelta più felice, ma anche la più collaudata secondo il parere di Daniela, una mia amica, che vanta a suo carico 13 anni di fidanzamento e 18 di matrimonio sempre con lo stesso uomo. Un tempo tanto lungo credo rappresenti una vera e propria garanzia in termini di acquisizioni di tecniche e strategie nella gestione degli uomini.

Ripeto non siate ostinate, rinunciate subito alla sua compagnia, perché anche se avete tentato di soddisfare tutti i suoi bisogni, accompagnandolo al bagno, al ristorante e poi al bar, vi assicuro che dopo il secondo negozio inizierà a lamentarsi per il caldo, per le code, per la maleducazione delle persone, per il gel igienizzante, per la mascherina, per il male ai piedi e così via. Dunque, mollatelo immediatamente, in questi casi l’abbandono non è un reato, anzi è un atto di grande d’amore. Eviterete al vostro uomo inutili sofferenze fisiche e psichiche, gli regalerete interminabili momenti di libertà e piacere da condividere con il suo amato smartphone o ancora meglio, sempre come suggerisce Daniela, fategli portare il tablet perché c’è sempre qualche partita da poter vedere o qualche gran premio da seguire. Anzi, siate brave strateghe, programmate lo shopping in concomitanza di uno di questi eventi, magari quello che prevedete possa essere vincente per la sua formazione. Vedrete che a fine giornata, anche se vi chiederà quanto avete speso, la sua reazione al conto sarà attutita dalle endorfine rilasciate per la vittoria della sua squadra o della sua scuderia.

Nonostante tutto insisto, abbandonatelo subito, rassegnatevi presto, perché comunque non vi sarebbe di alcun aiuto. Anche se in sua assenza avete provato decine e decine di abiti improbabili, restringendo la cerchia a due, giusto per non confonderlo, quando chiederete il suo parere, sappiate che pur di concludere prima possibile lo shopping vi direbbe che qualunque cosa vi sta bene, oppure che lui non ne capisce granché, o che è tutto troppo caro.

Non accanitevi contro di lui mostrando diverse prospettive del capo, troppe informazioni finirebbero per confonderlo ancora di più. Insomma, alla fine, sarete costrette a spararvi ugualmente infiniti selfie da inviare alle vostre amiche per un’eventuale consulenza, e il tempo scorrerebbe inesorabilmente dandovi l’impressione che le pareti del camerino diventino sempre più strette e roventi. A quel punto, nulla potrà più piacervi e i consigli condivisi in chat avrebbero poco presa su un corpo martoriato e una mente sfinita.

Del resto, ripensandoci bene, non è che le cose fossero tanto diverse prima. Da questo punto di vista nulla è cambiato, abbiamo solo dimenticato. I nostri uomini sono sopravvissuti indenni alla quarantena, preservando tutte le loro virtù. Pensare che dopo mesi di lock down potessero reggere una giornata di shopping è pura follia. Aveva ragione Mia Martini quando cantava “Gli uomini non cambiano”. E poi, lo shopping è bello se lo fai con le tue amiche.

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