Fondato a Racalmuto nel 1980

Le nostre terze pagine raccontano/8

1980-2020 I quarant’anni di Malgrado tutto

Anno 1990. Dopo la morte di Leonardo Sciascia, la storia delle terze pagine di Malgrado tutto si lega alla figura e al pensiero dello scrittore. Il giornale che lui ha seguito ed amato sin dalla fondazione, gli ha dedicato ampio spazio, rileggendo i suoi scritti, cercando quelli dispersi, coinvolgendo amici e studiosi del Maestro di Regalpetra. Nel mese di gennaio il giornale pubblica “Come si può essere siciliani?” di Leonardo Sciascia.

Nel numero del mese di marzo, il giornale ospita uno scritto di Don Nino Nuzzo, “Sciascia: ateo, agnostico o credente?“. L’autore è un sacerdote che è stato vicino allo scrittore di Racalmuto nell’ultimo periodo della sua vita perché stava preparando la tesi di dottorato in Teologia dedicata alla figura del prete nell’opera di Leonardo Sciascia. In pagina una foto di Ferdinando Scianna che ritrae Sciascia nella chiesa della Madonna del Monte a Racalmuto.

Nel numero di giugno, ancora una terza pagina con uno scritto di Leonardo Sciascia, sconosciuto al grande pubblico. Si tratta del racconto “La trovatura“, pubblicato per la prima volta dalla rivista “Sicilia” dell’editore Flaccovio, nell’aprile del 1961. Oggi, dopo oltre trent’anni dalla morte di Sciascia, molti dei suoi scritti dispersi sono stati ripubblicati in volume, soprattutto quelli degli anni  ’50 e ’60.

Nel numero di ottobre la nostra terza pagina pubblica un articolo di Emilio Messana dedicato ai 400 anni della nascita di Marco Antonio Alaimo, il protomedico racalmutese che liberò Palermo e la Sicilia dalla peste del 1624. Titolo dell’articolo: “Il principe dei medici caduto nell’oblio“.

Nell’ultimo numero del 1990, pubblicato nel mese di novembre, un anno dopo la scomparsa di Leonardo Sciascia, la terza pagina ospita la testimonianza di Claude Ambroise, il critico francese scelto da Sciascia per curare la sua opera omnia. “Due omaggi a Leonardo Sciascia“. “A un anno dalla morte di Leonardo – scriveva Ambroise – più che aggiungere parole a parole, preferisco meditare su queste immagini”: si riferisce alle fotografie e ai ritratti di Sciascia realizzati dall’amico forografo di Bagheria, Ferdinando Scianna.

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